Paramassi e rilevatori: già spesi più di 5 milioni

di L.SCA.
Il profilo del Monte Comer alle spalle dell’abitato di Gargnano
Il profilo del Monte Comer alle spalle dell’abitato di Gargnano
Il profilo del Monte Comer alle spalle dell’abitato di Gargnano
Il profilo del Monte Comer alle spalle dell’abitato di Gargnano

Proprio un anno fa, più o meno nella stessa zona dell’eremo di San Valentino, una comitiva di escursionisti segnalò la presenza di una porzione di roccia, un frammento delle dimensioni di un paio di metri cubi, rimasto in bilico, abbarbicato alla radice di una pianta. Il pericolo venne mitigato nei giorni successivi dal personale del Comune che bonificò la zona rendendo nuovamente agibile il sentiero. Inutile aggiungere che adesso la percorrenza della discesa all’eremo dal segnavia numero 31, da Sasso a cima Comer, è stata interdetta, come pure il transito sul tratto di sentiero numero 30, tra le località Amburana e Sasso. In un versante, quello a nord di Gargnano, da sempre teatro di vari smottamenti. Nel nuovo millennio si ricorda ancora quello del 2004, quando un gigantesco masso cadde sulla Gardesana fermandosi a mezzo metro da un’abitazione. NEGLI ANNI SUCCESSIVI per mitigare le situazioni di pericolo sono stati eseguiti vari interventi sulla parete del Comer: tra installazioni di barriere paramassi, valli e affitti delle apparecchiature di monitoraggio del versante, stiamo parlando di opere a mitigazione dei crolli che per ora, ma il conto potrebbe lievitare, superano abbondantemente i cinque milioni di euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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