Minore abusata,
in forse il
giudizio per due

di Mario Pari
La vicenda della violenza sessuale su una minorenne danese è approdata al tribunale dei minori FOTOLIVE
La vicenda della violenza sessuale su una minorenne danese è approdata al tribunale dei minori FOTOLIVE
La vicenda della violenza sessuale su una minorenne danese è approdata al tribunale dei minori FOTOLIVE
La vicenda della violenza sessuale su una minorenne danese è approdata al tribunale dei minori FOTOLIVE

«Messa alla prova». In questa direzione si sintetizza l’udienza di ieri per il caso della turista danese minorenne rimasta vittima di una violenza sessuale nella notte tra l’11 e il 12 luglio scorsi a Manerba del Garda. DAVANTI AL GIUDICE erano presenti due dei tre giovani coinvolti: il terzo ha scelto il rito abbreviato e per lui il processo è stato fissato per il 17 dicembre. Ieri invece il tribunale dei Minori ha aggiornato l’udienza al 28 febbraio prossimo per valutare, appunto, un percorso di messa alla prova nei confronti dei due imputati. Un’ipotesi che che deve essere approvata e poi ovviamente rispettata passo dopo passo. Il processo penale durante il periodo di messa alla prova viene sospeso. L’istituto della «messa alla prova» non rappresenta in ogni caso un’ammissione di responsabilità, ma la consapevolezza che qualcosa di non corretto è stato commesso. Serve inoltre il parere favorevole del pubblico ministero. Per il futuro dei due ragazzi l’ammissione al progetto di messa alla prova assume dunque una grande importanza. Uno di loro si trova in una comunità protetta, l’altro è sottoposto alla misura cautelare della permanenza in casa con l’autorizzazione ad andare a scuola. Nel programma di un’eventuale messa alla prova potrebbero rientrare attività di volontariato, ma anche l’andamento scolastico ricopre un’importanza notevole. Si trova invece rinchiuso nell’istituto di pena minorile «Cesare Beccaria» di Milano il terzo giovane coinvolto nella vicenda che sarà processato in abbreviato il 17 dicembre. Le misure cautelari previste dall’ordinanza, di fatto, non sono mai cambiate da quando, nel luglio scorso, venne eseguita dai carabinieri di Manerba che condussero le indagini. LA RAGAZZA, secondo la ricostruzione degli investigatori, era stata notata all’interno di un locale dal terzetto. Una volta uscita sarebbe stata avvicinata e palpeggiata. Con lei c’era il fratello, che aveva provato a difenderla, ma era stato colpito con un pugno. Nel corso di indagini delicatissime i carabinieri sono stati chiamati a fare chiarezza su una vicenda complessa dopo essere intervenuti a caldo, mentre erano di pattuglia nella zona. Questo, con ogni probabilità, ha impedito che la situazione degenerasse. La ricostruzione della vicenda è avvenuta sulla base di quanto riferito dalla ragazza, che nelle ore successive alla denuncia è tornata in Danimarca. Ma nelle indagini si sarebbero rivelate determinanti le fotografie che i ragazzi avrebbero scattato nel locale: grazie a quelle la ragazza li avrebbe riconosciuti. La prossima scadenza giudiziaria è il 17 dicembre, per il processo con rito abbreviato. Poi, in febbraio, verrà presa la decisione sulla «messa alla prova». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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