Istituire lo strumento
del referendum a Gavardo
«Gaia» sa come si fa

Gli ambientalisti chiedono l’istituzione del referendum
Gli ambientalisti chiedono l’istituzione del referendum
Gli ambientalisti chiedono l’istituzione del referendum
Gli ambientalisti chiedono l’istituzione del referendum

Istituire il referendum comunale anche a Gavardo? Una proposta concreta arriva dagli ambientalisti. Il comitato Gaia ha consegnato giovedì mattina una sostanziosa bozza, sia al gruppo consiliare di maggioranza («Voglia di Futuro») che alle due minoranze, «Gavardo Rinasce» e «Gavardo in Movimento». Dell’ipotesi di istituire il referendum comunale in realtà se ne parla da qualche anno, ma ipotesi appunto è rimasta. Se ne sarebbe dovuta occupare un’apposita commissione, di cui però si sono perse le tracce. E adesso invece è arrivata la proposta del comitato: «Secondo noi potrebbe diventare uno strumento importante per la cittadinanza, che oggi invece è precluso - spiega Filippo Grumi - La nostra è solo una bozza indicativa, di cui si è occupato il nostro simpatizzante Marco Brunazzi, che ringraziamo. Ma se ci fosse qualcosa da cambiare, nessun problema: l’importante è che qualcosa si faccia. Anche dal punto di vista ambientale il referendum potrebbe diventare uno strumento utile: ad esempio, potrebbe essere utilizzato per sapere cosa ne pensa la cittadinanza della riapertura della cava sul Monte Tesio, per cui sono state già raccolte 750 firme di contrarietà».

NEL DETTAGLIO, la proposta di Gaia si ispira ad altri regolamenti già applicati in altri Comuni. Prevede almeno 200 firme per poter presentare un referendum, con un tempo massimo di tre mesi dalla proposta, a cui poi dovrà partecipare (affinché sia valido) almeno il 10% degli aventi diritto al voto. Gli eventuali referendum potranno avere carattere consultivo, propositivo e abrogativo, e potranno riguardare solo questioni aventi carattere locale, escludendo tra i vari temi il regolamento del consiglio comunale, i tributi, il bilancio o le tariffe comunali, le materie già oggetto di consultazione referendaria negli ultimi 5 anni, nomine o designazioni. Non solo i cittadini: la bozza di regolamento prevede che il referendum possa essere richiesto anche dal Consiglio comunale, con il voto della maggioranza dei consiglieri. L’ultima parola spetta al Consiglio comunale.A.GAT.

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