In coda per
visitare l’ultima
dimora del Duce

di Luciano Scarpetta
La camera da letto di Benito Mussolini con una splendida vista sul lago di Garda
La camera da letto di Benito Mussolini con una splendida vista sul lago di Garda
La camera da letto di Benito Mussolini con una splendida vista sul lago di Garda
La camera da letto di Benito Mussolini con una splendida vista sul lago di Garda

È un lunedì qualunque di metà ottobre, ma a Gargnano ieri mattina si respirava l’aria dell’evento. Complice il tiepido clima di un’estate che non vuole ancora mollare la presa, il piccolo borgo alto gardesano è stato letteralmente preso d’assalto da una folla di turisti. Tutti in disciplinata e rassegnata coda a partire dalle 9 per poter visitare un’ora dopo in località San Giacomo a nord del paese «la villa del duce», Villa Feltrinelli, da un paio di decenni trasformata in Grand Hotel a 5 Stelle.

GRAZIE ad una convenzione con il Comune infatti (la struttura è vincolata dalla Soprintendenza), ogni anno al termine della stagione estiva è concessa per una giornata l’opportunità di respirare la storia e ammirare gli angoli più esclusivi della villa edificata dalla famiglia Feltrinelli a fine ‘800. Due le «finestre» gentilmente messe a disposizione dalla proprietà: dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16, i visitatori hanno potuto varcare il cancello principale a gruppi di 15 persone catapultandosi nella storia e nei misteri di un luogo che, a distanza di oltre 70 anni, ha mantenuto intatto il suo fascino, anzi, a giudicare dai commenti entusiasti della gente, l’ha aumentato attraverso il lungo e prestigioso elenco dei suoi clienti vip e le performance culinarie del bistellato chef Stefano Baiocco. «Pensa se negli anni ’80 il Comune avesse acquisito la proprietà della villa - azzardava un gargnanese in coda per la visita aspettando uscissero gli scolari delle medie cui era stata data la precedenza - cosa sarebbe diventato il paese, se all’interno fosse stato realizzato un museo dedicato alla permanenza del duce a Gargnano e la Rsi». Se lo chiedevano in tanti, anche quelli giunti al paesello solo per trascorrere un’oretta (tanto durava in media la visita per ogni gruppo) tra video compulsivi o selfie d’ordinanza da postare in presa diretta sui social network. Non è però il caso di Vito Brusco giunto addirittura in bici da Bardolino «in compagnia di un gruppo di amiche: ci siamo imbarcati appositamente sul traghetto stamattina con la prima corsa da Torri a Maderno per venire a visitare la villa. Nessun motivo particolare se non quello di essere amanti del bello e della storia del lago con tutte le sue sfaccettature». Altri invece, come la famiglia di Tiziano Bottamedi arriva da Sirmione unendo alla gita in alto lago anche sfumature professionali, «siamo anche noi albergatori». Da Salò a Limone è stato un vero e autentico esodo e c’è chi sfida addirittura i controlli dell’Inps varcando la soglia della villa addirittura in mutua. Curiosità storica e professionale (di mestiere fa l’architetto) accompagnano Maurizio Giacomini di Gardone Riviera. Qualcuno invece, e non sono davvero pochi come il compaesano Carmelo Ferrera del ristorante Casinò di Gardone Riviera con la compagna Stefania Singh, arriva anche per sbirciare all’interno della cucina provando a carpire qualche segreto professionale al guru Stefano Baiocco. Purtroppo per loro la nuovissima cucina è già impacchettata da cima a fondo con metri e metri di cellophane destinati a preservarla asetticamente fino alla prossima apertura primaverile. Inevitabilmente l’apice del gradimento è per la doppia camera del duce con vista lago «Qui - afferma la guida - il costo per una notte è di 3.100 euro». «Ecco - esclama sarcasticamente una signora al marito - l’anniversario di matrimonio lo festeggiamo da un’altra parte».

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