Il Toscolano muore
Sciopero della sete
per salvarlo

di Luciano Scarpetta
Il torrente Toscolano soffre per mancanza d’acqua: il deflusso minimo vitale esiste solo sulla carta
Il torrente Toscolano soffre per mancanza d’acqua: il deflusso minimo vitale esiste solo sulla carta
Il torrente Toscolano soffre per mancanza d’acqua: il deflusso minimo vitale esiste solo sulla carta
Il torrente Toscolano soffre per mancanza d’acqua: il deflusso minimo vitale esiste solo sulla carta

Sciopero della sete. Davide Boni, già vice sindaco di Toscolano Maderno e oggi consigliere comunale, annuncia radicali azioni di protesta sul problema del Torrente Toscolano, che sta davvero morendo di sete per i mancati rilasci di acqua da parte di Enel dalla diga di Valvestino. Manca il minimo vitale d’acqua e l’ecosistema del Torrente è in grave crisi.

«SE NON OTTERREMO risposte dalla Provincia e da Enel entro la metà di ottobre, quando dovrebbe cominciare la risalita delle trote lacustri per deporre le uova, avvieremo iniziative di dissenso contro una situazione che avrebbe dovuto essere superata già dal 2016. A quella data avrebbe dovuto essere rilasciato secondo normativa, un quantitativo minimo di acqua per garantire la continuità ecologica del fiume. Ma ad oggi non viene rilasciato». A chi imputare questa responsabilità? «Che Enel tiri acqua al proprio mulino non mi stupisce - risponde Boni -. Inspiegabile è l’inerzia delle istituzioni coinvolte, in primis la Provincia di Brescia». Spiega Boni: «Esiste una Legge Regionale che prevede per i gestori l’obbligo di rilascio del deflusso minimo vitale. Enel non poteva semplicemente disattendere la legge, ma doveva giustificare questa inadempienza. Ha quindi avviato una procedura che condiziona il rilascio dell’acqua alla costruzione di una nuova centrale attraverso cui turbinare il deflusso, che doveva essere autorizzata in tempi certi dalla Provincia. Bene, il problema è che la Provincia non si è mai espressa, nonostante i termini siano decorsi da quasi due anni, e ciò legittima di fatto l’inadempienza di Enel». Sembra un caso singolare di disinteresse burocratico, in una fase in cui invece il tema dell’acqua torna politicamente rilevante: l’emergenza polmonite attorno al Chiese, il referendum provinciale sull’acqua pubblica del 18 novembre, l’entrata in vigore della circolare 2017 del ministero dell’Ambiente proprio sul deflusso ecologico. «Eppure Provincia e Comune di Toscolano Maderno avevano proficuamente collaborato nel progetto per la trota lacustre - ricorda Boni -. Non mi spiego questa inerzia. L’auspicio è l’attivazione del Contratto di fiume siglato nel 2016. Oppure ci resta lo sciopero della sete».

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