Guardia Costiera,
vent’anni
d’acqua dolce

di Luciano Scarpetta
Guardia Costiera sul Garda: il presidio celebrerà 20 anni di presenza
Guardia Costiera sul Garda: il presidio celebrerà 20 anni di presenza
Guardia Costiera sul Garda: il presidio celebrerà 20 anni di presenza
Guardia Costiera sul Garda: il presidio celebrerà 20 anni di presenza

Vent’anni sulle onde del lago per salvare vite, soccorrere persone, coordinare gli interventi, sorvegliare e se necessario punire: nel 2019 la Guardia Costiera si appresta a celebrare il ventennale della sua operatività nel lago più grande d’Italia. C’era voluta una tragedia per arrivare a un presidio permanente del Corpo dello Stato: il naufragio 21 anni fa della famiglia di turisti scozzesi, tragicamente in balìa delle onde per una notte intera, con esiti fatali. Annegarono John Harris, padre di famiglia, e i suoi bambini Timothy e Luke di 10 e 6 anni. «FU NEL 1998, dopo la tragedia dei turisti scozzesi, che il Garda scoprì di essere vulnerabile sotto il profilo della sicurezza legata alla balneazione - ricorda Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda - Dall’anno successivo il Ministero, con un decreto ad hoc, autorizzò per la prima volta in Italia gli interventi della Guardia Costiera in acque interne nei mesi estivi. Poi dal 2007 nacque a Salò la capitaneria di porto stabile». DA ALLORA sono stati conseguiti importanti risultati in collaborazione con tutte le Forze dell’ordine e l’opera spesso decisiva dei Volontari del Garda. Oggi c’è un distaccamento fisso per tutto l’anno a Salò, con basi anche a Gargnano e Garda, con 23 marinai pronti 24 ore su 24, al comando del tenente di vascello Ilaria Zamarian. Anche in questo 2018 i marinai della Guardia Costiera sono stati attivissimi. Fino alla terza settimana di settembre, sono state effettuate 7.166 miglia nautiche di navigazione, pari a 13mila chilometri, 55 interventi di soccorso che hanno riguardato nel complesso 88 persone e 26 unità di navigazione; 21 le operazioni congiunte e 6 quelle complesse; 6 i decessi, tre dovuti ad atti estremi e altri tre per annegamenti dovuti a malori, cui si devono aggiungere altri tre episodi tragici, l’ultimo proprio domenica a Torri, legati alla pratica delle immersioni subacquee. Sono state 630 le contravvenzioni: 150 quelle amministrative, in particolare per navigazione in aree vietate o documentazione di bordo non conforme. Numeri che giustificano la presenza della Guardia Costiera sul lago. MA IL TEMA più vasto della sicurezza sul lago sarà analizzato domani alle 11 nella sede dell’Autorità di Bacino, con l’annuale riunione tecnica interregionale per la sicurezza e la navigazione sul Garda. Dopo Trento nel 2017 e Venezia nel 2016, quest’anno il summit, promosso e coordinato dalla Comunità del Garda, è ospitato in terra bresciana. In esame il bilancio-consuntivo del 2018 e il programma delle attività 2019 del servizio di soccorso e vigilanza. Oltre ai rappresentanti delle tre Regioni sarà presente anche Luigi Mille, direttore di Aipo (l’Autorità del bacino del Po), per affrontare il tema dei livelli del lago in rapporto alla navigazione. •

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