Gargnano borgo stellato, qui il gusto è di casa

di Luciano Scarpetta
Villa Feltrinelli a Gargnano: il borgo gardesano è sempre più la piccola capitale bresciana del gusto
Villa Feltrinelli a Gargnano: il borgo gardesano è sempre più la piccola capitale bresciana del gusto
Villa Feltrinelli a Gargnano: il borgo gardesano è sempre più la piccola capitale bresciana del gusto
Villa Feltrinelli a Gargnano: il borgo gardesano è sempre più la piccola capitale bresciana del gusto

Tre ristoranti stellati e meno di tremila anime sedute a tavola. Benvenuti a Gargnano, la piccola capitale del gusto. Un caso più unico che raro non solo nel Bresciano e non solo in Lombardia se si considera il rapporto tra stelle Michelin (quattro in tutto) e numero di abitanti.

Metropoli a parte (ma nemmeno poi tanto visto che Torino, ad esempio, di stellati ne ha quattro), siamo ai livelli di tempi sacri della cucina italiana come Modena (la città di Massimo Bottura e dell’Osteria Francescana) e Alba (che ospita il mitico tre stelle Piazza Duomo di Enrico Crippa).

UN PRIMATO, insomma, una sorta di record. Certificato dalla recente pubblicazione dell’edizione 2018 della guida Michelin. Che tra novità e conferme, ha fatto di Gargnano una golosa eccezione a livello nazionale.

In ordine di anzianità di servizio, da rimarcare la conferma della stella, per il 38esimo anno consecutivo, al ristorante La Tortuga della famiglia Filippini (Danilo, Maria e la figlia Orietta); così come confermate sono le due stelle al ristorante Grand Hotel Villa Feltrinelli dello chef Stefano Baiocco. Novità assoluta e gradita, invece, la stella attribuita al ristorante dell’Hotel Villa Giulia dello chef Maurizio Bufi, gestito da ben 63 anni dalla famiglia Bianchi. A conferma di una tendenza che è molto più di una moda passeggera.

Dopo decenni di goffi tentativi senza mai sapere bene come e dove arrivare, negli ultimi tempi lo sviluppo turistico ha intrapreso infatti una direzione precisa improntata su standard di qualità elevatissimi.

Del resto il mercato del terzo millennio richiede scelte precise e Gargnano, da sempre negato per un turismo di quantità distruttivo dell’identità del paese e dell’ambiente, si è indirizzato verso la ricerca del particolare e dell’originale, valorizzando le peculiarità del territorio.

I TURISTI arrivano per passeggiare, per la quiete, per rilassarsi facendo due chiacchiere in piazza accanto al porticciolo, per godere dell’atmosfera un po’ antica da villaggio di pescatori e contadini. Qualità e rispetto: la ricetta, tutto sommato, è semplice.

Ed è figlia di un rinascimento avviato nei primi anni duemila dall’imprenditore americano Bob Burns, che trasformò Villa Feltrinelli in un Grand Hotel pentastellato (ora di proprietà di un magnate russo), seguito pochi anni dopo dalla famiglia Leali con il cinque stelle-lusso Lefay Resort (la migliore Spa al mondo secondo i World Boutique Hotel Awards, assegnati a Londra ai primi di novembre). Strutture di eccellenza mondiale che inevitabilmente hanno stimolato tutti a elevare la qualità dell’offerta.

«Dall’arrivo di Maurizio Bufi nel 2012 - racconta entusiasta Barbara Bianchi, proprietaria dell’hotel Villa Giulia - abbiamo lavorato duramente per raggiungere questo traguardo, o meglio un nuovo punto di partenza per migliorarci ancora».

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