«Fiera del Vino», in
alto i calici: in Valtenesi
è tempo di brindisi

di Alessandro Gatta
Il sagrato della chiesa e la grande spianata che accoglierà gli stand delle cantine per la «Fiera del Vino»
Il sagrato della chiesa e la grande spianata che accoglierà gli stand delle cantine per la «Fiera del Vino»
Il sagrato della chiesa e la grande spianata che accoglierà gli stand delle cantine per la «Fiera del Vino»
Il sagrato della chiesa e la grande spianata che accoglierà gli stand delle cantine per la «Fiera del Vino»

Il segno dei tempi, della serie non è solo il vino che migliora invecchiando: la storia infinita della Fiera di Polpenazze, imperdibile appuntamento di maggio da 71 anni (e 69 edizioni). In principio poco più che rustica sagra di paese, figlia dei primi anni del dopoguerra (correva il lontano 1947), è diventata ormai la vetrina per antonomasia delle eccellenze vinicole e gastronomiche della Valtenesi, capace di macinare record di presenze inarrivabili per manifestazioni di questo tipo: lo scorso anno 45mila persone in quattro giorni, per capirci il Vinitaly (il Vinitaly!) ne fa il triplo e non di più. Lungo weekend a Polpenazze: venerdì si ricomincia, allo scoccare delle 18 tavole imbandite e in alto i calici – di plastica e non di vetro per recepire le nuove direttive sulla sicurezza a seguito dei fatti di Torino, finale di Champions League 2017 – fino a lunedì sera tardi, quando alle 22.30 (come sempre) si libreranno in cielo i fuochi d’artificio che da anni sono un bellissimo gran finale. Il paese è piccolo, ma c’è da perdersi: 25 le cantine presenti per oltre un centinaio di etichette, produttori in arrivo da otto Comuni della zona, ma pure da Verona (anche se il vino ovviamente è solo della Valtenesi), le specialità della Dispensa del Gusto che quest’anno oltre allo spiedo propone il risotto alla pilota sfumato col Groppello, le degustazioni abbinate della Corte degli Assaggi a Casa Palazzi, gli spettacoli musicali (tutte le sere), panini e pizze in castello, una mostra in municipio, perfino la possibilità (novità assoluta) di godersi il panorama dall’alto con un tour a pagamento in elicottero. Alla parte ludica si accompagna quella «tecnica», la 13ma edizione del concorso enologico nazionale (riconosciuto dal Ministero) a cui hanno preso parte 42 cantine per 98 vini diversi (di cui 41 chiaretti), per la prima volta adattato alla nuova Doc Riviera del Garda Classico Valtenesi e che vede il debutto (che vale anche come gemellaggio con la fiera di San Martino) della Doc di San Martino della Battaglia, bianco prodotto con uve Tuchì. E TRA TUTTI, i produttori ci sanno fare: delle 98 etichette ben 62 (più del 60%) hanno ottenuto la qualifica di vino eccellente, e oltre agli esperti potranno essere valutate con apposita scheda anche dal pubblico che parteciperà alle degustazioni guidate. Pillole di programma: la Fiera al via dalle 18 di venerdì, domenica alle 10 la simbolica inaugurazione e soprattutto le premiazioni, ingresso sempre libero (tutti i giorni dalle 18 alle 24, la domenica già dalle 9.30) e sacca e bicchiere in vendita a 6 euro, più un euro e mezzo per ogni assaggio. Informazioni logistiche: oltre ai parcheggi storici, dietro al monumento agli Alpini e nella parte alta del paese verso Bottenago, saranno allestite nuove aree di sosta (in tutto 5000 posti auto) anche in via Valle e al campo sportivo. Investimento quasi decuplicato per la sicurezza: i varchi di accesso saranno presidiati anche da un «blocco» di trattori. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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