Erosione e moto ondoso
tra le possibili concause

Livelli bassi e lago che si ritira
Livelli bassi e lago che si ritira
Livelli bassi e lago che si ritira
Livelli bassi e lago che si ritira

In un bacino come quello gardesano, anche la conoscenza della direzione dei venti è fondamentale per stabilire l’entità delle sollecitazioni causate dal moto ondoso e il conseguente fenomeno delle erosioni che devono essere sopportate dalle strutture a diretto contatto con il lago.

«Soprattutto perché - spiega il segretario generale della Comunità del Garda Pielucio Ceresa - da quando negli anni Cinquanta è stato realizzato l’edificio regolatore di Salionze, il Garda si è trasformato da bacino naturale in bacino artificiale e l’escursione in un anno può essere anche di 70-80 centimetri». Emblematica la situazione attuale: per effetto della perdurante siccità, negli ultimi dodici mesi il lago è passato da una quota di 132 centimetri sopra lo zero idrometrico fatta segnare il 15 giugno 2016, ai 46 centimetri registrati nella giornata di ieri.

«LA CRISI IDRICA fortissima - analizza Ceresa - pone nelle condizioni di tenere conto anche degli usi plurimi delle acque del lago stabiliti dalla legge Galli, che indica dopo le priorità a uso umano, quelle a uso agricolo, che nel nostro caso sottintendono le esigenze delle campagne del mantovano. Stiamo facendo il possibile in questi giorni per attenuare i disagi in ambito turistico e di navigazione: le fuoriuscite di acqua dalla diga di Salionze sono state diminuite da 67 metri cubi al secondo del 4 agosto, ai 55 in vigore dal 12 agosto, una misura che, unita ai recenti temporali, ci consente di respirare».L.SC.

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