Saranno i subacquei del Wwf Bergamo-Brescia a coordinare le operazioni di studio e monitoraggio dei fondali e della fauna ittica nel perimetro del parco lacuale della Riserva naturale di Manerba, 84 ettari di acque al cui interno è stata delimitata una zona di «riserva integrale» da circa 50mila metri, dove la pesca è vietata anche ai professionisti. «LA PRIMA USCITA di monitoraggio e censimento si è conclusa poche settimane fa - spiega Silvia Brentegani del Wwf - e si ripeterà a ogni stagione per studiare al meglio l’evoluzione dello stato ecologico della Riserva». Le attività di studio sono dirette da Fabrizio Merati, esperto ittiologo, e oltre al Wwf coinvolgono il Talata Sub di Desenzano, l’Apnea Club di Desenzano, la Fipsas di Brescia, l’Unione dei pescatori sportivi del Garda e i pescatori professionisti gardesani. «Si spera che il parco possa davvero diventare un paradiso per i pesci - conclude Brentegani - e proprio per questo invitiamo le istituzioni a includere nel piano di gestione, ancora da approvare, il divieto di pesca assoluto in tutta l’area, così da permettere la creazione di una vera oasi per la biodiversità del lago».