Un altro ribaltone, l’ennesimo, in quella che senza ombra di dubbio è ormai l’odissea infinita del nuovo depuratore del Garda: la Regione ieri mattina a sorpresa ha congelato di fatto il progetto dei due impianti di Gavardo e Montichiari. TUTTO rimandato al prossimo incontro «tecnico», un tavolo di confronto già fissato per il 16 aprile: in quell’occasione i consiglieri regionali bresciani (già invitati e presenti ieri) potranno e dovranno presentare eventuali proposte alternative al progetto di Acque Bresciane. È quasi certo che i valsabbini chiederanno, come già suggerito dai sindaci dell’asta del fiume e dai comitato ambientalisti, la realizzazione del depuratore sul lago di Garda, e poi lo scarico dei reflui nel Chiese. Altra novità sostanziale: il progetto così com’è oggi dovrà essere consegnato dal gestore, appunto Acque Bresciane, ai consiglieri regionali, così che loro possano farlo studiare ad altri tecnici, indipendenti. A questo punto non si esclude venga accolta anche la richiesta del consigliere Pd Gianantonio Girelli di rinviare a dopo le elezioni qualsiasi decisione. Questo è quanto successo ieri mattina al Pirellone, nel corso della lunga riunione convocata dall’assessore Pietro Foroni su richiesta esplicita (e urgente) del consigliere regionale leghista (e valsabbino) Floriano Massardi. Oltre a Massardi e Girelli era presente anche Dino Alberti del Movimento 5 Stelle, tra i più accesi contestatori del progetto di depurazione proposto in questi ultimi mesi, e il presidente della Provincia Samuele Alghisi, che circa due mesi fa, e proprio in Regione, era stato chiamato a fare da paciere tra le varie «tifoserie». Breve, ma doverosa cronistoria: dopo un lungo empasse è dell’ottobre scorso la notizia che, dopo la rinuncia all’ipotesi di Visano, il nuovo depuratore si sarebbe dovuto realizzare a Muscoline e a Montichiari. Tra varie vicissitudini, era stata poi ritirata l’ipotesi Muscoline, sostituita da Gavardo, e confermato Montichiari. Poco più di due mesi fa un’altra riunione in Regione sembrava aver definito i tempi tecnici: un mese o poco più per ulteriori consultazioni, poi la decisione definitiva da intraprendere entro marzo. Riunioni e polemiche, nel mezzo la rivelazione di Bresciaoggi dello studio commissionato da Acque Bresciane all’Università di Brescia, le due manifestazioni a Muscoline e Gavardo, una raccolta firme che ha sfiorato le 3500 adesioni, un’altra manifestazione programmata domani a Montichiari. Dall’ultimo incontro in Provincia, a cui avevano partecipato i sindaci dell’asta del Chiese, sembrava cosa fatta: progetto presentato nei dettagli, i primi render grafici e l’annuncio delle compensazioni (calcolate sul 10% della tassa di soggiorno dei paesi gardesani) riservate ai Comuni che avrebbero dovuto ricevere sia il depuratore che i reflui. Niente di tutto questo, almeno fino al 16 aprile: così ha deciso ieri mattina l’assessore regionale Pietro Foroni. In questi giorni il progetto sarà visionato dai tecnici incaricati dai consiglieri bresciani di Lega, Movimento 5 Stelle, Pd e Forza Italia. «Il tavolo servirà ad ottenere tutti i chiarimenti - spiega Foroni in una nota - a dipanare ogni dubbio e valutare ogni possibile ipotesi. La riunione si terrà nell’Ufficio territoriale regionale di Brescia: Regione Lombardia non ha potere di veto in materia, ma siamo tuttavia di fronte a un’opera che aspetta di vedere la luce ormai da troppo tempo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA