Depuratore «diffuso», i 5 Stelle rilanciano

di Alessandro Gatta
L’incontro che si è tenuto a Muscoline sul progetto depuratore
L’incontro che si è tenuto a Muscoline sul progetto depuratore
L’incontro che si è tenuto a Muscoline sul progetto depuratore
L’incontro che si è tenuto a Muscoline sul progetto depuratore

Una serie di impianti minori per l’Alto Garda, come già in Trentino, un depuratore a Toscolano, uno sull’altra sponda a Brancolino e infine uno da posizionare tra Desenzano e la Valtenesi, oltre al mantenimento di quello già esistente di Peschiera: è questa la risposta di Marco Pietropoli, ingegnere del Movimento 5 Stelle, all’ipotesi «mainstream» dell’Ato di Brescia e di Acque Bresciane (e tanto contestata sulla sponda del Chiese) che prevede invece un nuovo impianto a Muscoline o Gavardo, per i Comuni dell’Alto Garda fino a Salò e San Felice, e un altro depuratore a Montichiari per la Valtenesi e Lonato. SE N’È PARLATO ieri pomeriggio a Muscoline, nell’ambito di un convegno organizzato dal Comitato acqua pubblica in vista del referendum del 18 novembre: riflettori puntati, comunque, sul depuratore del Garda. L’iniziativa fa parte infatti di una serie di incontri promossi proprio a Muscoline (una delle location previste nell’ipotesi ufficiale) dal sindaco Davide Comaglio, capofila del fronte dei sindaci (che sono già una dozzina) che appunto contestano l’ipotesi di collettare i reflui gardesani utilizzando il Chiese come recettore: il primo lunedì, davanti a quasi 400 persone, l’ultimo domenica 25 con una vera e propria manifestazione. «È più di vent’anni che le amministrazioni si impegnano a salvaguardare il territorio - ha detto Comaglio - e all’improvviso dall’Ato ci dicono che il depuratore lo vogliono fare a Longavina, oppure a Gavardo, con i tubi che risaliranno per 200 metri da Cunettone e Puegnago, e poi taglieranno le colline, i vigneti e gli uliveti. Se non ci fosse altra soluzione, sediamoci e parliamone: ma visto che le soluzioni ci sono, questa rimane un’operazione illogica e insensata. Comunque a oggi nessuna decisione è stata presa, motivo per cui siamo qui oggi e saremo ancora qui domani». Va detto comunque che Comaglio e i sindaci del «fronte» propendono per il potenziamento del depuratore di Peschiera sfruttando le aree dismesse che già ci sono, una delle cinque ipotesi sul tavolo firmate dal professor Giorgio Bertanza dell’Università di Brescia. Mentre la proposta di Pietropoli è quella storica dei pentastellati: tanti piccoli depuratori invece che un solo grande impianto, «ispirata alle esperienze del vicino Trentino - ha detto l’ex candidato M5S a Garda - o del lago di Costanza, dove i depuratori sono addirittura 220». «Non siamo contrari per mero campanilismo - ha concluso Comaglio - ma non possiamo accettare una decisione dall’alto senza basi solide su cui discutere. E ne parleremo anche con i paesi del lago: forse neanche loro si rendono conto di quello che succederà, quando si dovrà scavare per anni sulla Gardesana». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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