Danni alla condotta
sommersa. Ci pensano
gli «uomini rana»

di Luciano Scarpetta
Il tratti di condotta sommersa: ben visibili anche i segni del tempoUn sommozzatore pronto a immergersi sulla condotta danneggiata
Il tratti di condotta sommersa: ben visibili anche i segni del tempoUn sommozzatore pronto a immergersi sulla condotta danneggiata
Il tratti di condotta sommersa: ben visibili anche i segni del tempoUn sommozzatore pronto a immergersi sulla condotta danneggiata
Il tratti di condotta sommersa: ben visibili anche i segni del tempoUn sommozzatore pronto a immergersi sulla condotta danneggiata

Sono iniziate, ma richiederanno qualche giorno per l’ancoraggio definitivo al fondale del lago, le opere subacquee di riparazione della condotta fognaria sublacuale rimasta danneggiata dalla chiatta affondata a fine novembre davanti al Casinò di Gardone Riviera. LE RIPARAZIONI hanno interessato un paio di metri lineari del tubo del diametro di una quarantina di centimetri e spesso 15,3 millimetri che trasporta i reflui da Salò a Maderno, posato nel 1985. Sabato mattina la tubatura è stata ripulita da cinque sommozzatori della Carmar Sub di Ancona, ditta specializzata nella misurazioni dello spessore delle condotte in profondità che da tempo collabora con Acque Bresciane per le ispezioni della tratta sublacuale, supportati dall’equipaggio della Vrm Deep Explorer di Angelo Modina. Domenica invece il tratto lesionato dall’impatto con la bettolina affondata è stato «incerottato» dai sub con una clampa in acciaio inox, leggermente curva per aderire perfettamente alla porzione di tubo, mettendola al riparo da ulteriori «stress» esterni. Le operazioni si dovranno concludere in questi giorni con il tiraggio delle viti e l’imprigionamento sul fondale della condotta fognaria con dei collari di ancoraggio «infissi tramite attrezzature idrauliche, con grande capacità di tenuta e durata». Nei prossimi giorni le attenzioni dei tecnici saranno rivolte alla sistemazione delle flange metalliche sulle quali era originariamente collocata la condotta a una quota di 12 metri di profondità prima di essere trascinata dalla chiatta fino a 30 metri: sia nella zona sud, verso la Torre San Marco, sia verso Fasano. Giusto in tempo per archiviare tutto con l’inizio della stagione turistica che come da tradizione sul lago di Garda coincide con la Pasqua: quattro mesi di emergenza ecologica per le acque del lago causati da un’incredibile fatalità, che avrebbero potuto provocare incalcolabili danni ambientali e di immagine all’intero comprensorio benacense. •

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