Alta tecnologia per monitorare le acque

di L.SCA.

Il guasto al depuratore di Arco dei giorni scorsi che ha provocato lo sversamento nel Sarca e nel lago di ettolitri di reflui fognari, testimonia ulteriormente le gravi minacce che stanno affrontando laghi e fiumi sotto la pressione degli impatti antropici. Proprio per monitorare al meglio le acque, nei giorni scorsi ha preso il via il progetto di ricerca ambientale Eco-AlpsWater, cofinanziato dall’European Regional Development Fund attraverso il programma Interreg Spazio Alpino e coordinato dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Durerà tre anni coinvolgendo inevitabilmente anche il lago di Garda e l’Adige, corpo d’acqua che a Torbole scarica attraverso lo scolmatore artificiale costruito nel 1960, le acque in eccesso nel lago. I bacini saranno monitorati con tecnologie ultramoderne e sistemi di analisi all’avanguardia, basati sull’utilizzo di tecniche di metagenomica ambientale. Si utilizzeranno tecniche di Next Generation Sequencing (NGS) per analizzare il Dna ambientale estratto da campioni di acqua raccolti. Queste nuove tecniche, basate sull’amplificazione e analisi di milioni di sequenze di Dna e sull’utilizzo di tecnologie smart (automazione nell’elaborazione e archiviazione dei dati e recupero delle informazioni), consentono l’identificazione rapida e a basso costo degli organismi acquatici, dai batteri fino ai pesci. L’implementazione delle nuove tecnologie di monitoraggio consentirà inoltre di effettuare uno dei più estesi censimenti della biodiversità lacustre e fluviale della regione alpina basato sull’analisi di centinaia di campioni raccolti in oltre 50 corpi d’acqua. •

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