Festa del
Ringraziamento,
la terra rinasce

di Giancarlo Chiari
Il folclore ha monopolizzato la giornata di festa del mondo rurale In sfilata 150 mezzi agricoli Il primo cittadino Gabriele Zanni, Ettore Prandini e monsignor Pierantonio Tremolada brindanoIl vescovo si è concesso con entusiasmo all’abbraccio della comunitàPer il leader della Coldiretti la sfida del futuro è la lotta agli sprechiOffertorio con i  frutti della terra
Il folclore ha monopolizzato la giornata di festa del mondo rurale In sfilata 150 mezzi agricoli Il primo cittadino Gabriele Zanni, Ettore Prandini e monsignor Pierantonio Tremolada brindanoIl vescovo si è concesso con entusiasmo all’abbraccio della comunitàPer il leader della Coldiretti la sfida del futuro è la lotta agli sprechiOffertorio con i frutti della terra
Ringraziamento col vescovo (ChiariG)

Tornata ad approdare sulle rive dell’Oglio dopo 28 anni di assenza, la Festa del Ringraziamento provinciale regala alla comunità di Palazzolo un’emozione supplementare. Il ricordo della visita del vescovo monsignor Pierantonio Tremolada è da ieri scolpito nel cuore di tutti.

IL PRESULE entra subito in sintonia con i fedeli. Mentre percorre il breve tratto che separa la piazza dalla parrocchiale non si sottrae al caloroso affetto della gente: stringe mani, regala sorrisi e carezze ai bambini, incoraggia gli anziani. E poco importa se il protocollo subisce qualche minuto di ritardo. Quando varca la soglia della parrocchiale, la chiesa è già stracolma. La sua omelia va dritta al cuore dei temi e ai valori della giornata dedicata al mondo rurale promossa dalla Coldiretti. «La terra è un dono che abbiamo ricevuto come la messa è un ringraziamento per il dono di Gesù», sottolinea monsignor Tremolada nell’omelia improntata sulla parabola delle vergini sagge. «La vita non è facile, le responsabilità pesano, la saggezza del Vangelo chiede di operare non per il proprio tornaconto ma per il bene - incalza il vescovo -. La nostra società ha bisogno di persone sagge, e questa giornata è l’occasione per capire l’enciclica Laudato per cui non si può separare il rapporto con la terra da quello con le persone». Chi si fa padrone, «non può ringraziare, perché non riconosce il dono che Dio ha dato per farla produrre pensando a chi la lasceremo», sottolinea monsignor Tremolada che invoca «rispetto per la terra, gioia, cure, responsabilità devono guidare la professione: il lavoro del contadino, che garantendo il dono e la sua bellezza, assomiglia sempre di più ad una missione per una società che ha bisogno non solo di frutti, ma di testimonianza». Al termine della messa il vescovo si concede un altro «bagno» di umanità fra la gente: si ferma al gazebo dei Norcini, gusta una fetta di salame, poi raggiunge al fondo delle piazza lo stand di Campagna Amica. Senza formalità, sempre disponibile con chi incontra, si informa dei problemi, ascolta e su invito dello stand fa un brindisi con il sindaco Gabriele Zanni e gli agricoltori, prima di assaggiare il risotto allo zafferano che gli ricorda Milano dove ha svolto l’incarico di vescovo ausiliare prima di arrivare a Brescia.

«È una bella manifestazione della città che vedo per la prima volta - ammette monsignor Tremolada -: dimostra che c’è molta cura e collaborazione tra associazioni e istituzioni nella sua organizzazione».

AL TERMINE della benedizione dei mezzi agricoli, c’è stato spazio per gli interventi delle autorità. Il sindaco Gabriele Zanni ha sottolineato «la grande attualità delle parole pronunciate dal vescovo», con particolare riferimento alla tutela del territorio.

Il primo cittadino ha espresso gratitudine per l’attività svolta su un tessuto economico e sociale strategico come quello dell’agricoltura dalla Coldiretti.

Il vicepresidente della Provincia Andrea Ratti, ha posto l’accento sulla necessità di tornare a investire «risorse e progetti nell’agricoltura, guardando al futuro senza rinnegare le tradizioni».

Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia ha sottolineato l’urgenza di promuovere un modello che abbia come volano il contenimento degli sprechi. «Il comparto ha una produzione del valore stimato in 12 miliardi di euro, ma ne sprechiamo il 40 % - ha osservato Prandini presente insieme al direttore dell’associazione di categoria Massimo Albano -: se vogliamo aiutare chi è in difficoltà dobbiamo partire da qui». Un’analisi in linea con i concetti espressi dal pulpito dal vescovo.

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