Fantozzi,
la pazza invasione
dei replicanti

di Alessandro Gatta
Tutti in sella alla bersagliera per rendere omaggio a un mito
Tutti in sella alla bersagliera per rendere omaggio a un mito
Il giorno dei Fantozzi (Fotolive)

Alessandro Gatta Novantadue minuti di applausi? Macché. Frittatona di cipolle, vestagliona di flanella, rutto libero finché il sole non tramonta: e poi divise sgangherate, biciclette scricchiolanti, citazioni fantozziane d’altri tempi, improponibili personaggi. L’orda della Coppa Cobram fa impazzire Desenzano, e non solo: 800 scatenati in sella alla bersagliera per quasi 24 chilometri, da piazza Cappelletti a Pozzolengo sfiorando San Martino, e poi dietrofront verso il porto di Rivoltella, la chiusura ormai storica della manifestazione che ormai fa parlare di sé in tutta Italia. E non perché i partecipanti sono arrivati da tutta la penisola, e perfino da Cambridge – l’unico britannico in corsa, e non poteva che meritarsi un premio speciale – ma perché tra i corridori della domenica, gli stoici dipendenti della Megaditta e i vari Calboni, Filini e Silvani, c’era pure Francesco Mandelli detto il Nongio, che si è collegato (in bicicletta) in diretta più volte con la Rai e con Quelli che il Calcio.

MA BASTA DIVAGARE, spazio alle cose serie: il record di sempre delle presenze, le oltre 1000 persone presenti al pranzo, la politica desenzanese in prima fila – c’erano sia il sindaco Guido Malinverno, che è pure salito sul palco nonostante una fastidiosa ernia, che il suo rivale di un anno fa Valentino Righetti – e soprattutto i premi, improbabili come i premiati, il declassamento del campione in carica, che quest’anno è stato degradato a impiegato di settima, come disse il Visconte Cobram al secolo Biciclettaio Matto, il patron della corsa insieme all’agenzia Shots, e poi il podio dei vincitori, Lorenzo Schieda bergamasco di Isso, membro dell’orchestra Canello e vestito da carro armato, Riccardo Bortoluzzi di Belluno e prima di tutti Pietro Peruta di Cenate Sotto, il vincitore assoluto – proclamato dagli stessi partecipanti, che come ogni anno sono chiamati a votare il costume più assurdo – che ha varcato i confini gardesani vestito come Bongo, il fidanzato assai scimmiesco della bella (si fa per dire) Mariangela Fantozzi. Ah già, Fantozzi: applausi scroscianti (e qualche lacrimuccia) al ricordo del compianto Paolo Villaggio. Alla sua saga sono dedicati i cimeli consegnati ai concorrenti più pazzi di tutti: il set di timbri dell’ambita scrivania della signora Silvani, un pialla del ragionier Filini nei panni di Mosè, una televisione anni ’80 con un solo canale, un phon per pettinature da schiaffo, sempre alla moda. E c’era pure una bottiglia di Perrier, l’acqua più gasata al mondo. I migliori auguri.

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