Da Vezza fino
al Tonale, la carica
dei centomila

di Lino Febbrari Alessandro Romele
Un’emblematica immagine dell’assalto alla Val Palot meta a Ferragosto di migliaia di escursionisti
Un’emblematica immagine dell’assalto alla Val Palot meta a Ferragosto di migliaia di escursionisti
Un’emblematica immagine dell’assalto alla Val Palot meta a Ferragosto di migliaia di escursionisti
Un’emblematica immagine dell’assalto alla Val Palot meta a Ferragosto di migliaia di escursionisti

Ferragosto da record ad ogni latitudine della Valcamonica. Che sia stata una vera propria invasione (come non si vedeva da tempo) di clienti per ristoranti e alberghi, di proprietari di seconde case e, soprattutto, di turisti «mordi e fuggi», nessuno lo mette in dubbio. Paradossalmente le opinioni divergono quando si chiede di azzardare dei numeri. «Da Vezza al Tonale complessivamente più di centomila persone», azzardano gli albergatori di Temù. Più realista l’assessore ai Lavori pubblici di Pontedilegno, Aurelio Pedretti, incrociato in piazzale Europa mentre si gode la sua «creatura»: il grande giardino urbano preso d’assalto da centinaia di ospiti. «È un agosto straordinario dopo stagioni di vacche magre – ammette -. Abbiamo molte più presenze rispetto al Ferragosto dello scorso anno, che stimiamo in un più 20%. Cominciano a fruttare anche gli importanti investimenti nel marketing territoriale e turistico».

IN EFFETTI, nella perla dell’alta Valle, insieme al nuovo tappeto verde a pochi passi dal centro, a catalizzare i villeggianti è stata l’area della Val Sozzine, dove il Comune ha dirottato risorse importanti per renderla più funzionale e accattivante. Migliaia le persone che hanno trascorso Ferragosto in questa porzione di territorio solcata dal Narcanello e ai piedi dell’imponente Castellaccio. A decine i barbecue in funzione fin dall’alba, centinaia gli amanti della tintarella distribuiti sulle sponde del corso d’acqua, e in attesa del pranzo moltissimi anche gli sportivi visti correre lungo il percorso vita o in sella alla mountain bike. Bagno di folla anche ai «tremila» del Presena, in Val d’Avio di Temù, nella piana di Vezza, sul Mortirolo, in Mola a Edolo e sui monti di Corteno. E stavolta l’ha presa con filosofia anche chi nei periodi di maggiore afflusso si accanisce contro i lunghi serpentoni che procedono a passo d’uomo da Malonno a Ponte, prendendosela con un semaforo che rallenta la circolazione o l’angusto budello che impedisce il passaggio contemporaneo di due veicoli. Significativa al riguardo una frase postata su Fb da un imprenditore: «se non fosse per i turisti saremmo ancora tutti a lavorare la terra. Quindi, a loro un caloroso benvenuto e chissenefrega se ogni tanto dobbiamo impiegare un’ora per percorrere dieci chilometri».

Prese d’assalto anche le località montane di Pisogne meta di migliaia di turisti. L’epicentro della migrazione di Ferragosto è stata la Val Palot: nella zona che dal ristorante Duadel sale seguendo il corso del torrente, già all’alba di martedì, non restava un posto libero. Sold out per il tradizionale barbecue, così come ogni metro quadrato di erba e di pineta. I gestori dell’are apic nic, l’associazione Frainense, ha aperto addirittura le piste da sci per favorire l’ingresso ed il parcheggio delle auto. Esauriti da giorni anche i posti disponibili nelle (poche) strutture ricettive: sono stati in tantissimi i turisti che, una volta giunti in quota, hanno dovuto fare ritorno nel fondovalle, oppure cercare altrove – nelle località Passabocche, Cropce Marino, al Medelèt o alle pendici del Monte Guglielmo – il sospirato refrigerio e la meritata tranquillità.

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