Da bulli a rapinatori:
in trappola
la baby gang

di Valerio Morabito
In trappola la baby gang
In trappola la baby gang
In trappola la baby gang
In trappola la baby gang

Da bulli a baby rapinatori il passo è stato breve per un gruppo di adolescenti che aveva seminato il panico nei parchi urbani della Bassa.

A IDENTIFICARE i nove componenti della gang giovanile, ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni è stato il paziente lavoro investigativo dei carabinieri della Compagnia di Verolanuova, il paese diventato il punto di ritrovo della gang. Un luogo non casuale considerato che tutti frequentavano le scuole di Verolanuova. Il «branco» proveniente da diversi paesi della Bassa e dalla vicina provincia di Cremona, si dava appuntamento alla stazione ferroviaria poi raggiungeva il vicino parco Nocivelli dove sfoggiava un campionario di molestie. Nel mirino le persone più fragili come anziani, mamme con il passeggino, ragazzini, bersaglio di insulti, minacce, spintoni e nel caso delle ragazze più giovani apprezzamenti pesanti. Il 16 agosto i bulli hanno alzato il tiro aggredendo un 25enne, pestato con brutalità per scippargli lo zaino. Il tentativo andò a vuoto, ma la vittima fu ricoverata all’ospedale di Manerbio a causa delle ferite. Cinque giorni più tardi l’episodio più grave delle scorribande della baby gang che fece irruzione in una pizzeria di Verolanuova cominciando a sfasciare sedie e tavoli. Al rifiuto del dipendente del locale di servirgli della pizza gratis, scattò il pestaggio. Prima di allontanarsi i ragazzi svuotarono la cassa e strapparono di mano lo smartphone della vittima. La rapina ha fatto accelerare le indagini: i carabinieri stavano del resto già monitorando la gang di minorenni dalle aggressioni nel parco. Gli investigatori attraverso l’esame dei filmati delle telecamere di sicurezza puntate nella zona dell’oasi Nocivelli e di una serie di fotografie scattate da alcune vittime dei bulli, l'individuazione fotografica, sono riusciti a identificare ed accertare le responsabilità di tutti i componenti della banda. Sulla scorta delle risultanze dell’indagine dei carabinieri il Gip del Tribunale per i minori di Brescia ha emesso quattro ordinanze cautelari nei confronti di quattro minori tra i 16 e i 17 anni, ritenuti responsabili a vario di titolo di rapina aggravata e lesioni personali. Nelle perquisizioni i carabinieri hanno trovato anche un coltello nella tasca di un 16enne. Per uno di loro, un 17enne già con precedenti per spaccio di droga, è stata disposta la custodia in carcere. Gli altri 3, un italiano, un bosniaco ed un bulgaro, sono stati accolti in una comunità in attesa degli interrogatori. Per gli altri 5 ragazzi coinvolti non sono stati presi al momento provvedimenti giudiziari. E i carabinieri di Brescia hanno identificato il 17enne che con la complicità di maggiorenne -arrestato nei giorni scorsi - questa estate, in via Cefalonia, avevano rapinato dello smartphone e del portafoglio un 21enne.

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