Calcinato, espropri oltre quota 100

di Flavio Marcolini
In giallo la grande curva del tracciato Tav, che staccandosi dalla ferrovia storica va ad affiancarsi alla A4Il passaggio sul fiume Chiese, a Calcinato, con un nuovo viadotto lungo 377 metri e mezzoNuovi cavalcavia aurostradali e rotatorie per «correggere» la viabilità: è tutto nel progetto esecutivo
In giallo la grande curva del tracciato Tav, che staccandosi dalla ferrovia storica va ad affiancarsi alla A4Il passaggio sul fiume Chiese, a Calcinato, con un nuovo viadotto lungo 377 metri e mezzoNuovi cavalcavia aurostradali e rotatorie per «correggere» la viabilità: è tutto nel progetto esecutivo
In giallo la grande curva del tracciato Tav, che staccandosi dalla ferrovia storica va ad affiancarsi alla A4Il passaggio sul fiume Chiese, a Calcinato, con un nuovo viadotto lungo 377 metri e mezzoNuovi cavalcavia aurostradali e rotatorie per «correggere» la viabilità: è tutto nel progetto esecutivo
In giallo la grande curva del tracciato Tav, che staccandosi dalla ferrovia storica va ad affiancarsi alla A4Il passaggio sul fiume Chiese, a Calcinato, con un nuovo viadotto lungo 377 metri e mezzoNuovi cavalcavia aurostradali e rotatorie per «correggere» la viabilità: è tutto nel progetto esecutivo

A Calcinato in questi mesi il tema certamente più discusso è quello del passaggio della nuova linea ferroviaria ad alta velocità. Qui si sono svolti negli ultimi tempi presidi, convegni e manifestazioni, attirando più volte l’attenzione dell’opinione pubblica. Normale: fra espropri e «asservimenti», il progetto prevede ben 250 destinatari tra cittadini e aziende (anche se gli espropri consistenti saranno poco più di un centinaio), oltre ai tanti «frontisti», persone alle quali la nuova ferrovia passerà davanti a casa, benché fuori dalle proprietà. DALL’ULTIMA VERSIONE del progetto, l’esecutivo ancora in fase di elaborazione a 27 anni dall’avvio della progettazione, è confermato che questo Comune sarà fra i più colpiti dal passaggio della grande opera pubblica in gestazione, da sempre oggetto di controversie talvolta anche aspre. Giungendo da Mazzano, la Tav entrerà nel territorio dalla frazione Calcinatello, in località Quattro Vie, attraversando l’area dove ora si trova il canile San Rocco (che verrà trasferito). Il sedime interessato al passaggio della ferrovia avrà una larghezza di alcune decine di metri fra binari, aree di salvaguardia e opere di contenimento come muri e terrapieni. Proseguendo, la linea correrà a nord a fianco dell’autostrada A4 Milano-Venezia, oltrepasserà il fiume Chiese con un nuovo viadotto, quindi giungerà appena al di là del cavalcavia di via Stazione (interessando anche la Fornace Vecchia, con possibili conseguenze per il recente quartiere edificato in via Morti Sant’Amos), attraverserà il monte in galleria e, infine, in località Cascina Faccendina (a sud della chiesetta dei Santi Anna e Gioacchino) scenderà in trincea verso il tunnel che la porterà in galleria sotto Lonato per riemergere dopo Desenzano. Prima di oltrepassare il confine sono previsti due «manufatti» di notevoli dimensioni: un ponte e un tunnel. Circa mezzo chilometro dopo Fornace Vecchia la Tav scenderà in una galleria di 460 metri totali: il tratto centrale di 230 metri sarà scavato in traforo a scudo meccanico, le due estremità come gallerie artificiali di 83 3 146 metri. IL VIADOTTO sul fiume Chiese, in fondo a via Zemogna sul lato ovest, sarà lungo 377 metri e mezzo: il ponte più lungo tra quelli previsti su tutta la tratta ferroviaria della Tav Brescia-Verona. Nella cittadinanza c’è preoccupazione, con un territorio già devastato da cave, discariche e depositi abusivi di materiali inquinanti. Lo scorso agosto a Calcinato 110 proprietari di terreni, attività e abitazioni soggetti ad esproprio furono convocati in municipio per due incontri con i tecnici di Cepav Due. Appuntamenti che sembravano preludere a una accelerazione delle procedure, ancora oggi invece rallentate, forse anche a causa dell’acceso confronto che sul tema tiene banco in sede di governo nazionale. Non si contano le criticità sottoposte dai cittadini all’attenzione degli organi competenti. Oltre alle case e colture, fra le tante brilla il caso della suggestiva via Zemogna, la stradella che a nord del centro abitato porta verso la campagna e il fiume Chiese, fra il campo sportivo Vincenzo Bianchi e l'autostrada A4: pare ormai certo che - se non interverranno modifiche - sia destinata a diventare in futuro la principale arteria di collegamento fra Calcinato e la statale 11 che porta a Brescia, insomma una strada a lunga percorrenza con buona pace di chi ci abita e lavora. DA RICORDARE che, rispetto al progetto originario, la versione esecutiva dovrà recepire per Calcinato ben 13 prescrizioni del Cipe: fra queste il trasferimento del canile nell’area interclusa fra la linea Tav e la A4; la riqualificazione della viabilità fra via Campagna e l’autostrada; una nuova rotatoria fra via Berlinguer e via Stazione e un’altra a ponte San Marco fra la Statale e via San Faustino; un nuovo collegamento fra via Rovadino e via Pradella, affiancato da un percorso ciclabile; l’eliminazione del previsto cavalcaferrovia di via Sant’Anna; la salvaguardia dei campi sportivi di via Stazione e lo spostamento della Santella. Sono questi interventi di «ricucitura» della viabilità, per rimediare agli squilibri emersi dal precedente progetto. Per il resto c’è da aspettare. •

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