Truffa dei profughi: rinviato a giudizio il re dell’accoglienza

di M.P.
Il pm Ambrogio Cassiani
Il pm Ambrogio Cassiani
Il pm Ambrogio Cassiani
Il pm Ambrogio Cassiani

Rinvio a giudizio, con le accuse di truffa aggravata e falso. Si è conclusa in questo modo l’udienza preliminare sulla richiesta di processo nei confronti di Angelo Scaroni. L’imprenditore, secondo l’accusa non avrebbe fornito ai richiedenti asilo ospitati nelle sue strutture quanto stabilito dalla legge. L’inizio del processo è stato fissato per il 15 novembre prossimo. AL CENTRO delle indagini vi sono innanzitutto le autocertificazioni che Scaroni ha prodotto in merito ai servizi forniti ai richiedenti asilo. Attraverso queste autocertificazioni Scaroni, per l’accusa, avrebbe indotto in errore la Prefettura. Un errore, sempre per la ricostruzione accusatoria, dovuto a dichiarazioni non corrispondenti al vero. Per la difesa, rappresentata dagli avvocati Francesca Flossi e Gianluigi Bezzi, Angelo Scaroni «è assolutamente innocente e tutto si chiarirà in dibattimento». Nei mesi scorsi l’imputato era stato sottoposto anche alla misura degli arresti domiciliari, poi revocata. In sede di Riesame la difesa dell’imprenditore si era basata sul fatto che non sarebbe stata una truffa, ma eventualmente, un inadempimento di natura civilistica. Le indagini sono coordinate dal pm Ambrogio Cassiani. Scaroni aveva ottenuto, inizialmente, l’affidamento di circa 160 profughi. Scaroni infatti monopolizzava la rete di accoglienza. Una vicenda giudiziario che quindi nei prossimi mesi verrà sottoposta all’approfondimento del dibattimento, ma in cui certamente ricoprirà un ruolo rilevante la produzione dibattimentale. •

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