Tezze, dai prelievi
al sequestro: la Procura
apre un’inchiesta

di V.MOR.
Le guardie ecologiche al lavoro mercoledì per i campionamenti
Le guardie ecologiche al lavoro mercoledì per i campionamenti
Le guardie ecologiche al lavoro mercoledì per i campionamenti
Le guardie ecologiche al lavoro mercoledì per i campionamenti

Dopo i sopralluoghi, il sequestro. Il provvedimento era nell’aria, e ieri, i carabinieri della stazione di Carpenedolo, coordinati dal maresciallo Alfonso Gentile e su disposizione della Procura, hanno posto i sigilli a una porzione dell’area da 18mila metri quadri delle Tezze che avrebbe dovuto ospitare un nuovo supermercato. I campionamenti di mercoledì, dei quali si sono occupati le Gev (le guardie ecologiche volontarie) con il supporto della Polizia locale, avevano fatto presagire che qualcosa bolliva in pentola. E infatti, ieri, puntuale, è scattato il sequestro, finalizzato ad accertare la natura del materiale utilizzato per parificare il livello tra il piano campagna e la strada confinante.

SULLA QUALITÀ dell’inerte utilizzato è sorto più di un dubbio insomma alle autorità, che in questi ultimi giorni hanno effettuato un sopralluogo e disposto poi le analisi. Nello specifico le Gev hanno prelevato dei residui di materiale che hanno consegnato ai laboratori dell’Arpa. Inoltre, è stata acquisita dalla ditta impegnata nei lavori tutta la documentazione relativa all’intervento. Ora la parola passa all’Arpa, anche se le Gev hanno già potuto constatare la presenza di scarti di fonderia, grafite e plastica. Bisognerà ora determinare in quali quantità questi elementi siano presenti e se ci siano altre sostanze. I lavori nel cantiere in località Tezze ovviamente si sono fermati. Dopo che l’intervento che riguarda quest’area commerciale, proprio di fronte al supermercato Lidl, è stato al centro di un acceso confronto politico. Poco meno di un anno fa la giunta del sindaco Stefano Tramonti aveva dato il via libera alla riconversione del lotto da residenziale a commerciale e alla variante al Pgt. La minoranza rappresentata dalla Lega aveva chiesto inutilmente di sottoporre la nuova area a valutazione ambientale strategica; Lega che ora alza la voce per bocca del consigliere Alberto Monteverdi: «Dopo anni di cementificazione, la priorità avrebbe dovuto essere quella di tutelare il territorio. L’apertura di nuove attività dovrebbe essere indirizzata a valorizzare le aree commerciali inutilizzate, come l’ex Coop al quartiere Fusetto o l’ex ristorante Savoia».

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