Testimone e combattente: se n’è andato Gino Dosselli

Gino Dosselli:  era nato nel 1924
Gino Dosselli: era nato nel 1924
Gino Dosselli:  era nato nel 1924
Gino Dosselli: era nato nel 1924

Reduce e infaticabile testimone. Di guerre, tragedie e orrori che per chi è nato e cresciuto nell’epoca dell’abbondanza sono difficili persino da immaginare. Gino Dosselli, classe 1924, scomparso nella notte tra domenica e lunedì, aveva consacrato la propria esistenza all’imperativo «vietato dimenticare». Incontrando giovani e studenti in decine di scuole bresciane, rievocando e raccontando i drammatici fatti dei quali era stato protagonista negli anni difficili della guerra. DISERTORE per il regime fascista, il 9 settembre del 1943, a soli 18 anni, fu catturato a Vicenza, e dopo alcuni giorni di carcere trasferito a Neuganne, in Germania, in un campo di lavoro. Costretto a prestare servizio in una fabbrica che produceva bombe e armi, con l’aiuto di un prete decise di sabotare l’impianto. Svitò bulloni e tagliò fili impedendo il passaggio dell’elettricità e fermando la catena di montaggio. Scoperto dai militari, nel luglio del 1944 fu internato nel campo di concentramento di Majdanek, nei pressi di Lublino, dove fu sottoposto ad atroci angherie. Ne uscì a liberazione avvenuta, dopo l’arrivo dell’esercito russo. Quando varcò la soglia del lager di Majdanek pesava 36 chili. Trascorse diversi mesi in ospedale e tornò a Lograto soltanto il 30 ottobre del 1945. Presidente dell’Anpi di Lograto e dei combattenti, non si stancava mai di raccontare quel che aveva visto e vissuto: «Tutto è sempre qui davanti ai miei occhi, non se ne va mai». •

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