Tende smantellate alla Serini Cpr-profughi addio per sempre

di Valerio Morabito
Una veduta aerea della caserma dismessa che non diventerà un centro di accoglienza profughi Le tende del Ministero degli Interni abbandonate nella ex Serini
Una veduta aerea della caserma dismessa che non diventerà un centro di accoglienza profughi Le tende del Ministero degli Interni abbandonate nella ex Serini
Una veduta aerea della caserma dismessa che non diventerà un centro di accoglienza profughi Le tende del Ministero degli Interni abbandonate nella ex Serini
Una veduta aerea della caserma dismessa che non diventerà un centro di accoglienza profughi Le tende del Ministero degli Interni abbandonate nella ex Serini

Adesso è ufficiale. L’ex caserma Serini di Montichiari non diventerà un centro di accoglienza temporaneo per il rimpatrio dei profughi. A confermarlo il prefetto di Brescia Annunziato Vardè. Ribadita dunque la linea del Governo annunciata in estate dal ministro degli Interni Matteo Salvini. Chiuso il capitolo sulla potenziale riconversione della caserma dismessa al centro di roventi polemiche, sullo sfondo resta il nodo del materiale ammassato dalla Croce Rossa quando l’apertura del centro richiedenti asilo sembrava dietro l’angolo: materassi, brandine, servizi chimici, sanitari, tende da campo e condizionatori sono attualmente stipati nel sito militare, in parte alla mercè di intemperie e animali. «PROSSIMAMENTE porteremo via il materiale dalla ex Serini - annuncia il prefetto Annunziato Vardè -. Per quanto riguarda le tende abbiamo interessato il Capi, Centri assistenziali di pronto intervento, che si occuperà di ricollocarle in un altro ambito. Tutto ciò avverrà con gradualità». Molte tende sono sommerse dagli escrementi dei piccioni. L’emblema di una constatazione inoppugnabile: i progetti di riconversione della caserma si sono rivelati alla lunga uno spreco di risorse pubbliche. Nell’operazione promossa ai tempi del Governo guidato all’epoca dal premier Matteo Renzi sono stati investiti 1,1 milioni di euro: le operazioni di sistemazione degli impianti elettrici e idraulici, affidata a una ditta specializzata anche nella realizzazione di insediamenti militari di Borgosatollo si aggirano attorno ai 100 mila euro, una «goccia» dei 3,250 milioni di euro di spesa prospettati nel 2016 dal Viminale per riconvertire la caserma in un centro profughi. Poco meno di 500 mila euro erano stati spesi per sistemare (seppur in parte) l'ala destra della Serini. Poi c'è la questione dei lavori per realizzare le fognature che erano state appaltate ad una ditta e la cifra da 5 milioni 110 mila euro per realizzare il Cpr. Anche in questo caso, è chiaro, i soldi non sono stati utilizzati. Però ci sono delle spese che già sono state affrontate. QUANTO a una potenziale seconda vita della caserma, sono suggestive, ma giuridicamente impraticabili le ipotesi di realizzare nell’ex sito militare il quartier generale della Protezione civile proposta dal comitato «La Serini ai cittadini», o l’idea di riconvertirlo in un museo del volo e del circuito automobilistico Fascia d’oro come ventilato dall’Amministrazione civica quando ancora si parlava di realizzare un centro di accoglienza profughi ordinario. Il ministero della Difesa sta lavorando a un piano di alienazione di tutti i siti militari dismessi, ma a penalizzare l’interesse di eventuali potenziali investitori privati sono i vincoli urbanistici del piano d’area dell’aeroporto che gravano sulla caserma. •

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