Sfregiò l’ex con
l’acido: ora è
separata dal figlio

Il Tribunale dei minori  si è pronunciato sulla richiesta di Elena Perotti
Il Tribunale dei minori si è pronunciato sulla richiesta di Elena Perotti
Il Tribunale dei minori  si è pronunciato sulla richiesta di Elena Perotti
Il Tribunale dei minori si è pronunciato sulla richiesta di Elena Perotti

Non potrà più vivere con suo figlio di tre anni. Il Tribunale dei Minori di Brescia ha deciso così per Elena Perotti, la ragazza di Berlingo, oggi 26enne, condannata a otto anni di carcere per avere sfregiato con l’acido, nel 2012, l’ex fidanzato William Pezzullo, barista 28enne di Azzano Mella, colpevole, secondo la giovane, di averla lasciata mentre lei era in gravidanza. Pezzullo non ha mai voluto riconoscere il bambino.

ELENA PEROTTI, che a gennaio darà alla luce il suo secondogenito, aveva chiesto di vivere agli arresti domiciliari nell’appartamento del padre del bambino che porta in grembo e che è pronta a sposare a luglio.

Il Tribunale ha accettato la richiesta ma non ha concesso che uscisse dalla comunità il primo figlio della giovane che oggi ha tre anni.

«Il Tribunale dovrà decidere entro febbraio se il marito di Elena Perotti ha le caratteristiche per poter vivere con il primo figlio della giovane», ha spiegato l’avvocato Maria Cristina Tremacere, legale della ragazza.

Una decisione, quella del Tribunale dei Minori, che non convince la difesa della futura madre. «Non capisco la decisione del Tribunale - ha aggiunto il legale di Elena Perotti - perché Elena è stata dichiarata una brava madre e l’episodio per il quale è stata condannata è stato solo un fatto isolato».

Il bambino di tre anni, tolto così alla madre, vivrà in una casa famiglia della Franciacorta. Pezzullo fu prima malmenato e poi aggredito con una secchiata di acido solforico lanciata da due a volto coperto: erano Elena Perotti e un buttafuori di 33 anni Dario Bertelli, che si era invaghito di lei e quel giorno di tre anni fa la accompagnò nella raid teso al barista di Azzano. Una spedizione punitiva che a William Pezzullo è costata l’invalidità al cento per cento. C.COS.

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