Scomparsa lunedì, trovata morta nell’Oglio

di Massimiliano Magli
La zona cintata dopo il ritrovamento del cadavere della donnaLa rassegnazione dei soccorritori per il tragico esito delle ricercheTatiana Neefe
La zona cintata dopo il ritrovamento del cadavere della donnaLa rassegnazione dei soccorritori per il tragico esito delle ricercheTatiana Neefe
La zona cintata dopo il ritrovamento del cadavere della donnaLa rassegnazione dei soccorritori per il tragico esito delle ricercheTatiana Neefe
La zona cintata dopo il ritrovamento del cadavere della donnaLa rassegnazione dei soccorritori per il tragico esito delle ricercheTatiana Neefe

È finito in tragedia l’allontanamento da casa di Tatiana Neefe, la giovane donna di 37 anni che aveva lasciato volontariamente casa, a Roccafranca, lunedì scorso. Il suo corpo è stato trovato lungo il fiume Oglio, nei luoghi che più amava e frequentava. Le speranze di ieri mattina, quando la Prefettura aveva autorizzato le ricerche a tappeto della donna, si sono infrante nel pomeriggio. Il corpo della donna è stata ritrovato un paio di chilometri a sud, sull’argine del fiume, in territorio di Orzinuovi, in località Giroletti, proprio sotto il ponte della tangenziale per Soncino. Il cadavere della donna di origini russe è stato individuato dall’elicottero dei Vigili del fuoco: poco prima era stata rinvenuta una bicicletta a fianco del fiume, in prossimità del Bar Chiosco di Roccafranca. Uno zaino e un biglietto non hanno lasciato spazio ad alcuna interpretazione. Quindi la corsa verso sud, assecondando le acque del fiume: in pochi minuti i vigili del fuoco hanno riconosciuto dall’alto la figura della 37enne. Sul posto sono intervenuti decine di soccorritori, gli stessi che la mattina erano partiti con la massima determinazione e la speranza di ritrovare viva la donna, che viveva in via fiume Oglio. Tatiana si era allontanata volontariamente facendo perdere le tracce. I 500 euro che presumibilmente aveva con sé e la carta di credito avevano tenuto alte le speranze dei familiari. Così pure del marito tedesco Michaele Neefe che non viveva con lei, ma era in Svizzera da tempo per lavoro. L’uomo aveva scartato da subito la possibilità del gesto estremo e aveva contribuito a far partire con la sua fiducia le ricerche che hanno visto impegnati una cinquantina di uomini tra Carabinieri, Vigili del fuoco, Parco dell’Oglio, Polizia Locale e anche qualche escursionista che volontariamente aveva battuto il territorio. Per mezza giornata l’elicottero dei vigili del fuoco aveva battuto il territorio cittadino, ma le attenzioni si sono spostate da subito verso il Parco Oglio, il luogo che Tatiana frequentava pressoché ogni giorno, molto spesso con sua madre: entrambe si dedicavano alla corsa con la determinazione di due atlete. Poi lunedì l’allontanamento da casa: pareva una questione che si sarebbe risolta in poche ore, ma al telefonino, che pure suonava libero, la donna non ha più risposto. •

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