Orgoglio barbuto
Quando il cuore
ci mette la faccia

di Luciano Scarpetta
Lo striscione di «Bearded Brixia»: la Brescia barbuta rivendica il suo orgoglio ed esalta l’unicità dei suoi fedelissimi e numerosi adepti
Lo striscione di «Bearded Brixia»: la Brescia barbuta rivendica il suo orgoglio ed esalta l’unicità dei suoi fedelissimi e numerosi adepti
Lo striscione di «Bearded Brixia»: la Brescia barbuta rivendica il suo orgoglio ed esalta l’unicità dei suoi fedelissimi e numerosi adepti
Lo striscione di «Bearded Brixia»: la Brescia barbuta rivendica il suo orgoglio ed esalta l’unicità dei suoi fedelissimi e numerosi adepti

In un’epoca in cui la peluria sul volto sembra andare di gran moda soprattutto tra i giovani, con il ritorno della cultura estetica «hipster», mostrare il volto ricoperto di barbe creative sembra essere diventato un must, o addirittura un’arte: una forma di espressività per chi ci mette letteralmente la faccia. COME RECITA il proverbio, la barba non fa il filosofo, però nella Bassa fa beneficenza. E tanta, bisogna rilevare. «Brescia che barba 3.0» è andata in scena sabato sera al pub «El Forajido» di Bagnolo Mella è stata la consacrazione ufficiale della provincia bresciana a capitale dell’orgoglio barbuto. «Con questo evento - ammette soddisfatto il promoter Diego Bazoli, stella indiscussa nel firmamento nazionale e continentale con i suoi 70 cm di irsuta pelosità facciale - siamo riusciti a diventare il punto di riferimento degli appassionati di tutta Italia, facendo diventare Brescia il punto di riferimento per tutti i club».

TRECENTOCINQUANTA erano le barbe d’autore provenienti da ogni dove, oltre ad amici, simpatizzanti e rugbisti. «Si, anche appassionati della palla ovale - ammette Bazoli -: proprio grazie a questa passione comune, abbiamo organizzato sabato 6 aprile in città una partita speciale tra i “barbuti” e i Cobra, squadra che sarà composta da giocatori professionisti di serie A, B e C ed il ricavato ovviamente devoluto in beneficenza. Tra pochi giorni ufficializzeremo l’evento con luogo ed orari della sfida». Guest star a sorpresa della serata, anche per gli organizzatori, è arrivato Said Azbane da Casablanca, guru mondiale delle barbe e organizzatore internazionale di eventi a scopo benefico tra gli appassionati del genere.

«È STATA DAVVERO una grande soddisfazione il suo arrivo - commenta euforico Diego Bazoli -: non potevamo che accoglierlo come membro onorario dei Bearded Brixia, la nostra organizzazione no-profit ideata in collaborazione con la Croce Rossa ed i miei amici Marco Leggieri, Maurizio Il Sala Vezzoli, Samuel Pasinetti, Alberto Bresciani, Diego Civera e Marco Bossoni. Ovviamente con passione per la barba ma con un unico obiettivo: fare del bene ed aiutare gli altri». Tra applausi e pioggia di riconoscimenti ai numerosi gruppi di barbe italiane giunte nel fine settimana in riva al Mella (tanti hanno trascorso anche la giornata di domenica in città, salutando Diego e compagnia solo in tarda serata) erano presenti alla festa anche Gabriele Bertarini, presidente dell’associazione Maruzza che si occupa del reparto pediatrico oncologico dell’Ospedale Civile di Brescia, e Michele Pavan dell’associazione «Disabilincorsa», nuova ma non ultima realtà in ambito sociale che verrà coinvolta dalle «barbute» iniziative nelle prossime settimane.

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