Nove contravvenzioni al giorno Bufera sul semaforo di Viadana

Il semaforo «sorvegliato» di Viadana  finito nel mirino delle proteste
Il semaforo «sorvegliato» di Viadana finito nel mirino delle proteste
Il semaforo «sorvegliato» di Viadana  finito nel mirino delle proteste
Il semaforo «sorvegliato» di Viadana finito nel mirino delle proteste

Valerio Morabito Duecentottanta contravvenzioni in un mese, la media di nove al giorno. A 31 giorni dall’entrata in funzione dell’occhio elettronico che vigila sul semaforo all’incrocio di Viadana, a Calvisano esplode la polemica. Nel mirino dell’insurrezione popolare il rilevatore che non lascia scampo agli automobilisti che passano con il rosso. I «tartassati» dell’incrocio - come si autodefiniscono sui social - hanno addirittura creato una pagina su Facebook per protestare. «Quel sistema elettronico non serve certo a garantire la sicurezza, visto che all’incrocio a memoria d’uomo non si ricordano incidenti, ma solo a fare cassa», sostengono i multati. DAL PRIMO MAGGIO al 31 maggio, giusto per comprendere i numeri di questa vicenda, sono state 280 le sanzioni erogate, che approssimativamente (mancano ancora dati ufficiali) hanno garantito al Comune un gettito che galleggia attorno ai 35 mila euro. Per chi passa con il rosso la sanzione è di 163 euro (oltre le spese di notifica) e vengono tolti 6 punti dalla patente. Mentre per chi supera la linea bianca dello stop, la multa è di 28,70 euro: l’infrazione in questo caso comporta la decurtazione di due punti-patente. Giusto per riequilibrare statisticamente il fenomeno della stangata, va sottolineato che nel mese di maggio i mezzi transitati all’incrocio sorvegliato sono transitati qualcosa come 75 mila mezzi e dunque la percentuale di sanzionati è dello 0,4%. Sui social si discute tuttavia anche della durata della luce arancio, «che trae in inganno perchè molto lunga». Le numerose proteste non sono passate inosservate al comando della Polizia locale di Calvisano e al sindaco Giampaolo Turini. Il primo cittadino, a tal proposito, ha utilizzato una metafora calcistica per rispedire ai mittenti le accuse alimentate sui social network. «RIPARTONO i commenti, le opinioni ma anche le offese alla Polizia locale e all’Amministrazione comunale - sottolinea il sindaco Giampaolo Turini -. Eppure in una partita di calcio se la palla cade oltre la linea bianca di bordocampo, è fuori e guai all’arbitro che non la segnala. E nel calcio è stata recentemente introdotta anche la Var. Fuor di metafora, più facile sarebbe lasciare tutto com’era, ma anche Calvisano merita di essere un paese civile. Del resto, dopo una linea bianca ed un semaforo rosso non c’è solo una regola, ma la sicurezza di ciascuno di noi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti