Le persone che fino ad oggi hanno deciso di aderire all'azione civile per le multe già pagate lungo la «Goitese» sono 260 per un totale di 1000 multe, valore complessivo 70mila euro, che i sanzionati ora rivogliono indietro.
Sono questi i numeri della seconda fase che ha come protagonisti i tartassati della strada provinciale 236.
UNA VICENDA che nei mesi scorsi ha fatto parlare a lungo per la mole di multe emesse lungo la Goitese per una ingarbugliata matassa legata ai limiti di velocità.
Basti pensare, a tal proposito, che sono 32.227 le multe già pagate sulle 48.282 emesse. Dopo che la Prefettura ha deciso di accogliere alcuni ricorsi di chi si era opposto alla multa, ecco che 260 automobilisti che invece hanno già pagato le sanzioni ora chiedono di riavere indietro i soldi versati. Come deciso il 2 marzo in una assemblea pubblica al Centro fiera di Montichiari sono due le strade da intraprendere: da una parte si punta alla negoziazione assistita con la Provincia, mentre dall'altra ad una maxi causa civile. «Nel primo caso - come aveva sostenuto l'avvocato Matteo Masiello - sarà necessario inviare una richiesta scritta alla Provincia per chiedere indietro il denaro. In caso di risposta positiva da parte dell’ente si cercherà un accordo tra le parti. Se invece la Provincia non volesse restituire nulla, si avrà la possibilità di fare una causa civile. Volendo essere ottimisti, in questo secondo caso, la vicenda potrebbe durare almeno due anni e si tratterebbe soltanto del primo grado di giudizio».
Sono trascorsi più di tre mesi da quell'assemblea che si è svolta a Montichiari e giovedì prossimo gli avvocati che hanno deciso di assistere i multati che hanno già pagato si sono dati appuntamento per discutere della quantificazione dei costi dell'azione legale. Si tratta dell'avvocato del Foro di Mantova Matteo Masiello, degli avvocati del Foro di Brescia Giovanni Auditore e Alessio Briguglio e del dottor Rocco Greco. «Una volta stabilito il quantum - ha affermato Rocco Greco - informeremo tutti. Fisseremo un giorno, molto presumibilmente a settembre, dove li incontreremo in un incontro a loro riservato ed in quella occasione raccoglieremo i mandati per poter agire».