Montichiari, uccisa dalla «febbre suina»

di Valerio Morabito
L’H1N1 ha innescato una polmonite bilaterale risultata fatale
L’H1N1 ha innescato una polmonite bilaterale risultata fatale
L’H1N1 ha innescato una polmonite bilaterale risultata fatale
L’H1N1 ha innescato una polmonite bilaterale risultata fatale

Valerio Morabito La polmonite bilaterale che alla vigilia dell’esplosione dell’epidemia ha ucciso una 69enne di Montichiari non è stata causata da un batterio, ma dalla complicazione di un’infezione del virus H1N1, la cosidetta febbre suina. L’IMPATTO e l’incidenza della scoperta sull’indagine condotta da mesi dall’Istituto superiore della Sanità dovranno naturalmente essere valutati dagli esperti, di certo uno scenario epidemiologico già complesso rischia di diventare ancora più ingarbugliato. La fonte di diffusione dell’epidemia di polmonite e legionella che senza precedenti a livello nazionale che ha contagiato quasi mille persone e provocato 11 decessi sospetti, non è stata del resto ancora stabilita. Si è invece fatta piena chiarezza sulla morte della 69enne di Montichiari avvenuta al Civile di Brescia dove la paziente, proprio a causa delle sue gravissime condizioni, era stata trasferita da un centro specializzato di Pavia. Come è emerso dalle cartelle cliniche, proprio durante la degenza di 20 giorni all’ospedale di Pavia, i medici avevano isolato il virus dell'H1N1, un sottotipo di virus di influenza umana che contiene geni di virus aviari, suini e umani. Si tratta di un ceppo virale in continua mutazione che nelle persone già debilitate per altre patologie - ed è il caso della pensionata di Montichiari -, può essere fatale. LA 69ENNE era arrivata al Civile con una seria insufficienza respiratoria complicata da shock settico e polmonite bilaterale. Proprio alla luce della successiva epidemia di polmonite batterica, il caso della pensionata è stato portato alla luce delle autorità sanitarie dai familiari che hanno acquisito le cartelle cliniche per stabilire eventuali nessi tra il decesso e l’ondata infettiva registrata nella Bassa orientale. Il virus - precisano i medici che hanno avuto in cura la paziente nelle cartelle cliniche - si è sovrapposto ad altre patologie delicate e gravi, non lasciando scampo all’anziana. Non viene escluso che la 69enne abbia contratto il virus durante una breve vacanza in Abruzzo, ma stabilirlo con certezza appare impossibile. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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