La tangenzialina rimane nel limbo in balìa dei furbetti

Non era bastato il vezzeggiativo a renderne più facile la realizzazione. Così da sei anni la «tangenzialina» di Castelcovati è una strada incompiuta. Una storia che ora sembra essere giunta alla fine con buona pace di tutti, visto che la strada è di fatto percorsa abusivamente non essendo mai stata collaudata, priva di segnaletica verticale e orizzontale, e mai ultimata ai cigli, come nei guard rail ancora mancanti. Questa bretella, studiata come by-pass per la comunità di Castelcovati verso il casello A35 di Brebemi, sarà presto finita. Lo dicono la Provincia e il Comune: il Broletto metterà infatti mano a 500 mila euro, mentre la competenza del progetto spetterà al Comune di Chiari, in forza di un accordo con gli altri due enti. La strada è infatti in gran parte covatese, ma percorre anche una buona fetta di territorio clarense, e visto che era capofila per tutte le opere accessorie a Brebemi seguirà anche questo cantiere, tanto più che ha un ufficio tecnico preparato per opere tanto strategiche. Ma l’accordo con la Provincia ha messo in conto anche eventuali imprevisti di spesa, e in tal caso saranno i due Comuni ad affrontare l’esborso ulteriore, nella proporzione del 60 e del 40%. In questo modo via Tagliata, una strada rurale di modeste dimensioni, diventerà ciclopedonale, mentre via Salnitro, questo il nome assegnato alla tangenzialina, diventerà formalmente la strada di collegamento tra casello e Castelcovati ma anche tra gli abitati di Chiari e Castelcovati e le cascine della zona. In questo modo si metterà fine a una pericolosa e illegittima viabilità lungo la tangenzialina, priva di qualsiasi finitura in linea con il codice della strada. E i pericoli sono enormi su tutti i fronti, anche a partire dalla copertura assicurativa per una strada che non sarebbe da percorrere. «Questo intervento - ha concluso il sindaco Camilla Gritti - consentirà altresì di avere comunali alcuni tratti delle Sp 17 e 18 così da poterli rallentare con dossi e dissuasori in prossimità di scuole elementari e cimitero». Ultimarla significa mettere mano a 765 metri che oggi sono una semplice strada rurale molto stretta, eppure purtroppo assai percorsa. Su questo tratto, a settembre ha perso la vita anche un 16enne, lo sfortunato Alberto Nodari, che si trovava in sella alla sua Ktm. • M.MA. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti