L’impiegato
gentile soffia i
risparmi ai clienti

di Riccardo Caffi
L’ufficio postale di Orzivecchi apre per tre giorni la settimana, nell’ex casa del curato
L’ufficio postale di Orzivecchi apre per tre giorni la settimana, nell’ex casa del curato
L’ufficio postale di Orzivecchi apre per tre giorni la settimana, nell’ex casa del curato
L’ufficio postale di Orzivecchi apre per tre giorni la settimana, nell’ex casa del curato

Giovane, simpatico, svelto ed efficiente, davvero «bravo», in tutti i sensi, si è scoperto, specialmente pro domo sua. Sono una sessantina i clienti di Poste Italiane, derubati da un operatore in servizio nell’ufficio postale di Orzivecchi. Assegnato dalla primavera scorsa allo sportello aperto tre giorni alla settimana nell’ex casa del curato, accanto al campanile e alla chiesa parrocchiale, l’impiegato non ancora quarantenne, che arrivava al lavoro a bordo di una vistosa automobile, con i suoi modi cortesi, si era guadagnato la fiducia di casalinghe e pensionati, che affidavano i loro risparmi a Poste Italiane.

E QUANDO, da agosto, ha chiuso i battenti l’agenzia di banca di piazza Roma, in centro al paese, il numero dei risparmiatori orceani che fanno riferimento all’ufficio postale è andato aumentando. Certo nessuno immaginava che i propri soldi potessero essere in pericolo, anche se qualcuno cominciava a preoccuparsi, perché non gli tornavano i conti e si trovava sul libretto di risparmio la nota di prelievi mai eseguiti.

A notare gli ammanchi erano soprattutto gli utenti della carta Postepay. «Un giorno ho richiesto il prelievo di 1000 euro dal libretto di risparmio sul quale è accreditata la pensione ed ho inserito la carta libretto nella macchinetta - racconta una signora - ma il direttore dell’ufficio mi ha detto che il codice non era scattato bene e che, per proseguire l’operazione, era necessario un secondo inserimento della carta e una nuova digitazione del Pin. Così - aggiunge la donna - mi sono stati addebitati due prelievi di 1000 euro ciascuno, ma io ricordo bene di aver ritirato solo i 1000 euro che mi servivano». Nella stessa situazione si sarebbero trovati altri clienti. Alcuni di essi, raggirati più volte, lamenterebbero ammanchi di varie migliaia di euro. Al contrario del sistema in uso nelle vendite dei supermercati, l’impiegato postale avrebbe adottato la tecnica del «Prendi uno, paghi due».

«Adducendo la scusa che c’erano troppe persone in coda da servire, l’addetto allo sportello ci diceva che non era necessario aggiornare il libretto di risparmio subito dopo il prelievo - spiegano i malcapitati clienti - così non potevamo accorgerci immediatamente che la somma ritirata ci veniva addebitata due volte».

Dopo le denunce dei risparmiatori, decisi a riavere i propri soldi, sulla vicenda indagano i Carabinieri, mentre Poste Italiane ha avviato una ispezione interna che terrà anche conto delle risultane dell’indagine dei carabinieri per l’eventuale adozione di provvedimenti disciplinari. Allo sportello di Orzivecchi dall’inizio del mese c’è una nuova figura.

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