L’argine del Chiese
non resiste l’acqua
si porta via le sponde

di Valerio Morabito
I massi finiti nel chiese per il cedimento dell’argine
I massi finiti nel chiese per il cedimento dell’argine
I massi finiti nel chiese per il cedimento dell’argine
I massi finiti nel chiese per il cedimento dell’argine

L'argine del fiume Chiese continua a sgretolarsi. All'altezza della centrale idroelettrica nella frazione Mezzane di Calvisano, le condizioni della massicciata stanno peggiorando con il trascorrere dei giorni. Se nel corso dell’ondata del maltempo la piena del corso d'acqua aveva fatto cedere una parte della sponda, in queste ultime ore altri massi sono finiti nel Chiese. Una situazione che viene monitorata con attenzione da parte delle autorità competenti, che già quando la prima parte ha ceduto hanno recintato l'area e contattato l'Aipo, ovvero l'Agenzia interregionale per il fiume Po, l’ente preposto al controllo. Però non è la prima volta che emergono criticità di questo tipo lungo il fiume Chiese. Lo scorso anno, infatti, dopo la conclusione dei lavori per la centrale idroelettrica la Provincia aveva invitato la Calvisano Hydro Srl a mettere in sicurezza l’argine destro in modo da evitare il rischio frane e smottamenti. Operazioni, a quanto pare, che dovranno essere realizzate di nuovo. Ma i problemi del Chiese non si esauriscono con quelli riguardanti l'argine destro all'altezza del ponte di Mezzane. Nelle vicinanze del ponte che segna il confine tra Visano e Acquafredda, gli incivili hanno ripreso ad abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto lungo l'argine del corso d'acqua. Una situazione di degrado segnalata, in più di una circostanza, dagli ambientalisti del posto alle autorità competenti. Stessa situazione anche nelle vicinanze della diga di Acquafredda, mentre all'altezza del ponte di Borgosotto di Montichiari i sacchi neri dell'immondizia non sono una rarità. Ma in queste ore l’emergenza resta la tenuta degli argini anche in previsione di un’eventuale nuova ondata di maltempo. • V.MOR.

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