Il maltempo sfregia il laghetto della preziosa oasi dello Strone

di Riccardo Caffi
La passerella del laghetto è stata danneggiata dalla corrente
La passerella del laghetto è stata danneggiata dalla corrente
La passerella del laghetto è stata danneggiata dalla corrente
La passerella del laghetto è stata danneggiata dalla corrente

L’ultimo temporale di agosto ha lasciato il segno al Laghetto di Scarpizzolo, uno dei punti più suggestivi del Parco del fiume Strone. La conta dei danni è ancora in corso, ma nella notte in cui si sono aperte le cateratte del cielo, le antiche paratoie dell’invaso pare non abbiano funzionato a dovere e l’onda di piena è passata travolgendo e trascinando parti importanti del comprensorio del Laghetto. I DANNI più rilevanti sarebbero alla base della passerella sulla conca d’acqua e lungo il viottolo che conduce alla riserva naturale. In questa zone le acque sono regimentate da manufatti irrigui la cui origine risale ai monaci benedettini dell’Abbazia di Leno. Il Laghetto di Scarpizzolo è stato originato dall’imponente Chiavicone Vecchio, manufatto irriguo realizzato nell’Ottocento dagli Austriaci per regolare le acque dello Stronello. Le paratoie sul Chiavicone regolano il livello delle acque, che precipitando con un dislivello di sette metri, danno origine al Fiume Strone, protetto dall’omonimo Parco costituito dai Comuni di San Paolo, Verolavecchia, Verolanuova, Pontevico. Nella zona Laghetto confluiscono anche le acque sorgive e limpide di altri 21 fra fossi, rogge, canali, dugali, adaquatori e colatori, che contribuiscono alla formazione di una vasta polla d’acqua limpida, circondata da alte piante ove nidificano coppie di Cavalieri d’Italia e Aironi cenerini, ma anche il pettirosso, il martin pescatore, l’allocco, il gufo. Nella notte del temporale, in pochi minuti, fossi e rogge hanno scaricato nell’invaso... un fiume in piena. Per oltre mezzo scolo il controllo delle chiuse al Laghetto è stato affidato a Piero Vergine e poi ereditato dalla figlia Vanda, che sapevano, per lunga esperienza, quando e quanto alzare o abbassare le paratoie, per controllare la portata d’acqua, incanalarla per l’irrigazione dei campi e, in caso di piena, deviarla verso lo scolmatore, per evitare che Verolavecchia, più a valle, venisse inondata. Attualmente l’area della riserva naturale (circa 13 ha di superficie) è affidata all’associazione «Amici del Laghetto», costituita 21 anni fa e composta da circa 120 volontari, che si fanno carico della tutela del Laghetto. «Ho fatto un sopralluogo con i tecnici e sto aspettando i preventivi per rimediare ai danni, che ci sarebbero stati, si dice, a causa delle chiuse azionate in ritardo» informa il sindaco Giancarla Zernini. Tre anni fa, con l’appoggio del sindaco Zernini, dell’associazione Pagus Farraticanus, del Circolo Legambiente Bassa Bresciana, gli Amici si sono mobilitati affinché la Provincia negasse l’autorizzazione alla realizzazione di una centralina idrolettrica. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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