Il Comune riesce a far cassa ma è costretto a svendere

di M.MA.

All’inizio degli anni Duemila avrebbe avuto un valore almeno doppio, ossia circa 200 mila euro. Nei giorni scorsi, per effetto dell’onda lunga della crisi anche immobiliare, una grande bifamiliare nel mezzo della campagna di Rudiano è stata venduta a poco più di 100 mila euro. Non si è trattato esattamente di un affare per il Comune che, da gestore, ha curato l’operazione cedendo il blocco a privati, facendo diciamo così fruttare l’immobile partendo da un dato di perizia di 108 mila euro: 90 mila per l’abitazione e 10 mila per una autorimessa. La notizia dell’alienazione è stata comunicata proprio dall’ente locale, che aveva in carico l’edificio consegnatogli dal Demanio per tentare di venderlo dopo diversi bandi finiti deserti. Una evidente dimostrazione di una parabola ancora discendente del settore immobiliare». Il Comune era comunque l’ultima spiaggia per la vendita del Demanio, ed è riuscito a piazzare ciò che finora non era mai stato collocato dallo Stato. Così l’amministrazione, che da anni fa i conti con una liquidità al lumicino, si è trovata nelle mani un tesoretto da poter investire in opere pubbliche o manutenzioni straordinarie. Una parte dei 108 mila euro dovranno però finire al demanio come percentuale di concessione dell’immobile in vendita. Le aste fallite di questa villa e il valore finale sono appunto una dimostrazione della crisi perdurante del mattone, che vede anche abitazioni di pregio dimezzate nel valore. Con poco più di 100 mila euro un privato si è portato a casa una bifamiliare di 159 metri quadrati, con l’aggiunta di 83 metri di portico, 82 metri di corte esclusiva e una cantina di 122 metri. Il geometra Antonio Scalvini di Castelcovati è il professionista che ha peritato l’immobile: «Che dire, se non che questo settore, a parte le grandi città e le località turistiche, fa ancora oggi i conti con una fase drammatica». •

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