I limoni del Garda? Le arance dell’Oglio li fanno impallidire

di M.MA.
Romana Brignoli con i suoi agrumi made in Roccafranca
Romana Brignoli con i suoi agrumi made in Roccafranca
Romana Brignoli con i suoi agrumi made in Roccafranca
Romana Brignoli con i suoi agrumi made in Roccafranca

Le limonaie del Garda sono un capolavoro botanico favorito dal clima e da un grande lavoro. Ma c’è anche chi riesce a far crescere gli agrumi a Roccafranca, quasi sulla sponda dell’Oglio. Il piccolo miracolo lo ha fatto Romana Brignoli, una casalinga che cura il proprio giardino come un tesoro. Dopo essersi dedicata alla floricoltura è passata alla frutta, creando un agrumeto imprevedibile. QUASI un miracolo, appunto, visti il gelo, gli sbalzi climatici e la mancanza di bacini mitigatori come il lago di Garda. Nel suo giardino, in questa piovosa e fredda primavera la prossima produzione è visibile. Le arance sono formate e colorate, ma «bisognerà attendere giugno per poterle gustare al meglio», dice la coltivatrice. Poi spuntano come palline da ping pong i frutti del chinino, e limoni grandi come non se ne vedono neppure ad Amalfi. E che dire dei 100 euro al chilo della quotazione del limone caviale, un frutto minuscolo che una volta aperto mostra piccole «uova» simili a quelle dello storione? La signora Brignoli produce anche questo prodigio in via Vescovato. SENZA dimenticare altre meraviglie: il Citrus japonica, noto anche come kumquat, la feijoia, un limone antichissimo, il lime, il limone quattro stagioni, il cedro e la mano di buddha; oltre al bergamotto. Come è stato possibile tutto questo? «Con l’amore - spiega Romana - non sono una botanica e coccolo le mie piante». •

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