Depuratore del Garda «Il progetto resta quello»

di L.SCA.
Nuovo depuratore per il Garda: una partita ancora lunga e complessa
Nuovo depuratore per il Garda: una partita ancora lunga e complessa
Nuovo depuratore per il Garda: una partita ancora lunga e complessa
Nuovo depuratore per il Garda: una partita ancora lunga e complessa

Sponda bresciana e veronese serrano i ranghi per la depurazione del Garda dopo le recenti dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, favorevole all’ipotesi di un progetto alternativo di mini depuratori per cui da tempo si battono gli esponenti locali del M5S. Ieri a Brescia nella sede dell’Ufficio d’Ambito si è nuovamente riunito il tavolo tecnico tra Brescia e Verona con la partecipazione delle due Regioni e delle società di gestione del servizio idrico integrato, Azienda Gardesana Servizi e Acque Bresciane. «Ogni decisione sul progetto - ha sottolineato Daniela Gerardini, presidente dell’Ufficio d’Ambito di Brescia - non può prescindere dagli obiettivi che abbiamo condiviso nell’accordo con il Ministero, le Regioni e l’Ato veronese. Il nostro impegno - ha aggiunto - è dunque favorire ogni soluzione tecnico-progettuale che ne permetta il più rapido ed efficace raggiungimento». «Sia dalla sponda bresciana che da quella veronese siamo tutti sulla stessa linea e siamo pronti per iniziare questa attesa opera - afferma Claudio Melotti il nuovo presidente del Consiglio di Bacino dell’Ato Veronese -. L’opera resterà quella approvata che ha convinto il Ministero a elargire un contributo di ben 100 milioni di euro, e alla base ci sono motivazioni tecniche che non possono essere ignorate. Ags SpA sta facendo bene il proprio lavoro e siamo certi che nel breve periodo, oltre al progetto definitivo dell’intera opera, si potrà dare avvio ai lavori del primo lotto di Lazise, che costituisce una ben nota priorità». A fine mese verranno invece rese note le decisioni in ambito progettuale per l’area lombarda.

Suggerimenti