Coges cambia pelle e rilancia Nel futuro spunta una fusione

di Flavio Cammarota
I vertici della Coges davanti alla sede di San Gervasio
I vertici della Coges davanti alla sede di San Gervasio
I vertici della Coges davanti alla sede di San Gervasio
I vertici della Coges davanti alla sede di San Gervasio

Si prepara una nuova vita per una piccola società che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nei servizi di interesse pubblico. Ieri, nella sede di San Gervasio il cda della spa Coges ha dato il via a un passaggio epocale: la vendita totale delle azioni attraverso un concambio a favore dei soci premessa di una fusione nella società che acquisirà il pacchetto. IL 98% DEI SOCI (il Consorzio Bassa bresciana orientale col proprio 62%, la stessa spa che detiene il 32 e i Comuni col 6%) ha detto sì, e adesso si aspetta solo la fusione: la scadenza della procedura per la ricerca del partner industriale è fissata al 20 luglio, ma ci sono già due acquirenti possibili, vale a dire lo stesso Consorzio già socio di maggioranza e l’Aspm servizi ambientali, una srl. Non è una svendita, ma un rilancio. Oggi Coges si occupa dello smaltimento dei rifiuti per 10 Comuni della Bassa centrale (Bassano, Seniga, San Gervasio, Alfianello, Milzano, Offlaga, Pavone Mella, Cigole, Verolavecchia e Manerbio) e per 57 utenze industriali del territorio. Attraverso quest’operazione si vuole individuare una società pubblica operante nello stesso ambito che assorba il brand liquidando i soci che non vogliono partecipare al piano. Cosa c’è sul tavolo? La piccola multiutility ha riorganizzato i propri servizi investendo sulla raccolta differenziata, ha consolidato i rapporti con i Comuni prolungando i contratti di servizio con una parte degli stessi, ha ridotto i costi di produzione e risanato il bilancio che verrà approvato con un fatturato di 2,5 milioni di euro confermando il raggiungimento dell’equilibrio finanziario. Ha anche intrapreso progetti di realizzazione e sistemazione delle isole ecologiche per i municipi del proprio territorio, e ha pure terminato un’operazione con la Bcc Agrobresciano che ha concesso un prestito di 450 mila euro finalizzato proprio alla realizzazione di queste infrastrutture ambientali, dimostrando come «Coges abbia recuperato affidabilità e forza rispetto al sistema economico territoriale», sottolinea il presidente Samuele Alghisi. Nel frattempo la compagnia ha ceduto la gestione dell’acquedotto consortile ad A2A: un ramo che pesava molto sul bilancio dell’azienda (l’investimento di settore era stato di quasi 12 milioni). •

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