Castrezzato accoglie l’industria e festeggia gli oneri milionari

di Massimiliano Magli
Castrezzato «bissa» il polo logistico di Chiari
Castrezzato «bissa» il polo logistico di Chiari
Castrezzato «bissa» il polo logistico di Chiari
Castrezzato «bissa» il polo logistico di Chiari

Due milioni e 900 mila euro non sono pochi per le casse di un Comune come Castrezzato. È l’ammontare degli oneri per 200 mila metri di urbanizzazioni artigianali previste in un’area a Nord della Brebemi, e la comunicazione arriva dal sindaco Gabriella Lupatini, che esulta nonostante le critiche di Legambiente che la attacca per «l’ennesimo consumo di suolo controproducente». Il siluro arriva dal dirigente regionale dell’associazione, Gabriele Pellegrini: «Non ci sono le premesse ambientali - tuona Pellegrini - per continuare a devastare campagna. Questa è una pietra della vergogna e dimostra come le direttive regionali, siano esse legge o indicazioni, sono in realtà foglie al vento. La Lombardia rischia di trasformarsi in una Regione economicamente fragile proprio per la noncuranza rispetto alla salute dell’ambiente. Nessuno vuole lavorare su una tomba di cemento». Lupatini invece festeggia, «perché riuscire ad assegnare quest’area ha significato evitare una cava di prestito a Brebemi e una successiva discarica. Credo che Legambiente conosca bene i problemi di simili destinazioni, per cui ho preferito tenere duro, nonostante il ricorso delle precedenti amministrazioni confinanti». I PROMOTORI della lottizzazione artigianale sono le famiglie Bettoni e Chiappini. Prima del 2014 il progetto fu oggetto di ricorsi al Tar della Provincia e dei Comuni di Coccaglio, Rovato, Chiari, Castelcovati, Comezzano Cizzago, Rudiano e Urago d’Oglio. In pratica buona parte dei municipi che aderivano all’Area Vasta di via Roccafranca a Chiari, dove sorgeva un polo logistico su circa 250 mila metri quadrati e dove era prevista un’espansione (saltata) per altri 200 mila. Il ricorso al Tar è stato ricomposto con un pacificazione in primavera. «Nero su bianco - spiega Lupatini – le nuove giunte arrivate nel 2014 mi hanno garantito che ritireranno questa causa. Per cui abbiamo deciso di condividere il carico urbanistico dell’opera, distribuendolo anche sui municipi più lontani da noi come Rudiano e Comezzano Cizzago». «Crediamo che questo sia un modo per difendere il territorio - conclude il sindaco - quando una spada di Damocle ben peggiore ti pende sulla testa. A ciò si aggiunga la ricaduta economica: non so ancora se ci saranno posti di lavoro nuovi o se verranno aziende già con un loro organico, ma certamente ci sarà una ricaduta positiva sulle nostre attività». •

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