«Castella 2, la politica ci ha tradito»

di Cinzia Reboni
Il flash mob inscenato ieri pomeriggio nel cortile di palazzo BrolettoUn momento della marcia  di protesta contro la discarica Castella 2
Il flash mob inscenato ieri pomeriggio nel cortile di palazzo BrolettoUn momento della marcia di protesta contro la discarica Castella 2
Il flash mob inscenato ieri pomeriggio nel cortile di palazzo BrolettoUn momento della marcia  di protesta contro la discarica Castella 2
Il flash mob inscenato ieri pomeriggio nel cortile di palazzo BrolettoUn momento della marcia di protesta contro la discarica Castella 2

Cinzia Reboni L’indignazione popolare per il via libera alla discarica Castella 2 è sfociata ieri in un sit-in di protesta davanti a palazzo Broletto, sede della Provincia che ha autorizzato l’impianto destinato a smaltire 905 mila metri cubi di rifiuti nell’enclave tra il territorio di Rezzato e il quartiere Buffalora di Brescia. La manifestazione ha idealmente riunito tutti i comitati che a livello provinciale si battono per la difesa dell’ambiente e della salute pubblica. Il cortile del Broletto è stato tappezzato di manifesti che, con toni e sfumature diverse, hanno accusato la politica «bifronte» e «ipocrita» che tutela i cittadini a parole, ma continua a «delegare a tecnici e burocrati il destino del territorio, ignorando le aspettative delle comunità». «È UNA LOGICA perversa - sostiene Simona Mattei del gruppo Le Mamme di Castenedolo venute a manifestare contro l’autorizzazione della discarica Castella 2 -. Noi ci troviamo al confine con Ghedi, dove esiste il problema Edilquattro, e con Montichiari, dove c’è davvero ogni tipo di veleno. Praticamente siamo circondati dalle discariche. Ma non é una questione di confini: l’aria è di tutti. I sindaci soci di Garda Uno, che ha proposto l’impianto Castella 2, non possono voltarsi dall’altra parte solo perché l’inquinamento ricadrà su altre comunità». Al flash mob ha partecipato anche una folta delegazione del Comitato Cittadini di Calcinato, uno dei territorio più stressati della provincia dal punto di vista ambientale. «Non cambia mai niente - l’amaro commento di Angela Rozzini -, e noi lo sappiamo bene, visto che abbiamo la Gedit in casa. La situazione negativa riguarda tutta la provincia, ma si continua imperterriti a seguire una strada senza ritorno». Laura Corsini dello stesso comitato rimarca le contraddizioni della politica. «Sembra che quelli che manifestano contro le discariche e quelli che poi danno le autorizzazioni non siano le stesse persone. In questo momento non c’è né destra né sinistra: tutti dovrebbero fare un passo indietro perché ne usciamo tutti sconfitti. Gli enti di controllo non riescono mai a fermare nessun iter, nonostante la salute generale stia peggiorando, sottolinea Laura Corsini. A proposito di salute, il Comitato Cittadini di Calcinato punta il dito sullo screening epidemiologico effettuato da Ats circa un anno e mezzo fa, e rimasto fermo al palo. «É stato evidenziato che tra Calcinato e Vighizzolo c’è stato un aumento del 55 per cento di patologie tumorali alle vie aeree tra gli uomini - sottolinea Walter Bellandi -. La situazione sta degenerando». «NOI VOGLIAMO LA VERITÀ - incalza Angela Rozzini -. Quante sono le persone che si ammalano per problematiche legate all’ambiente? Possibile che non ci si renda conto che anche la salute ha un costo per la comunità? É chiaro che ci vuole più coraggio a dire di no, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Per alcuni paesi della Bassa ormai è diventato un inferno». «È evidente che la questione non è tecnica, ma politica - sostiene Marino Ruzzenenti storico esperto di temi ambientali -. Garda Uno è bipartisan e rappresenta il sistema politico, economico e finanziario del nostro territorio. Purtroppo a Brescia troppa gente pensa di fare affari con i rifiuti, e questo è scandaloso. Stiamo consultando un infettivologo per fare un’indagine ambientale - prosegue Marino Ruzzenenti -. Il fiume Chiese ha una carica batterica enorme, insopportabile, che non è più in grado di rielaborare. E finisce che ci ributta tutto addosso. Un tempo l’acqua portava vita, oggi porta morte. E nella nostra provincia abbiamo davvero esagerato». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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