Atc unico, ora si riparte ma senza gli ambientalisti

C’è stato uno sviluppo commentato con toni estremamente critici nella vicenda dell’Ambito territoriale unico di caccia: l’ente di Lograto commissariato dalla Regione dopo una crisi interna, con l’ex comitato di gestione che a maggioranza aveva azzerrato l’ex presidente, sta per rinascere con una modalità che le associazioni ambientaliste che dovrebbe rappresentare, Legambiente, Lipu, Wwf, Enpa, Lac e Lav, considerano inaccettabile. A nome di questi gruppi, l’ex membro del comitato di gestione Silvio Parzanini (uno dei fautori dell’«impeachment» del vecchio vertice) ricorda che l’organismo deve essere composto da tre rappresentanti delle associazioni venatorie, da altrettanti delle associazioni agricole (con un posto ceduto all’Ente nazionale cinofili italiani) da due delle associazioni ambientaliste da un portavoce della Regione e dal rappresentante del Comune con più territorio agrosilvopastorale, ovvero Montichiari. «Nel 2017 la Regione aveva nominato il Comitato di gestione poi commissariato inserendo per gli ambientalisti un rappresentante del Cai e uno del coordinamento delle associazioni bresciane. Ora invece - spiega Parzanini - Milano ha deciso di sovvertire il sistema per individuare i rappresentanti di questo settore imponendo l’estromissione del coordinamento e favorendo la nomina di un rappresentante della Fipsas, l’associazione dei pescatori che figura sì nell’elenco delle associazioni di protezione ambientale, ma che in più di vent’anni di vita degli Atc non aveva mai avanzato la sua candidatura». «La modifica del sistema delle nomine decisa dalla Regione - aggiunge Parzanini - ha fatto buon gioco, e il pressing degli ambienti più retrivi dell’associazionismo venatorio nostrano ha fatto il resto. Ci chiediamo se Brescia, le istituzioni e le associazioni agricole possano condividere queste azioni di sopraffazione e arretramento culturale che vanno a squilibrare l’assetto previsto dalla legge 157 per la gestione del territorio e della caccia». •