Annuncia il suicidio
in chat, gli
amici lo salvano

di Valerio Morabito
Un adolescente ha tentato il suicidio, ma è stato salvato dagli amici
Un adolescente ha tentato il suicidio, ma è stato salvato dagli amici
Un adolescente ha tentato il suicidio, ma è stato salvato dagli amici
Un adolescente ha tentato il suicidio, ma è stato salvato dagli amici

Valerio Morabito Ha annunciato il suo suicidio su WhatsApp facendo scattare la mobilitazione di amici e compagni di scuola che grazie al tempestivo intervento della Polizia locale gli hanno salvato la vita. Per Carpenedolo è stato come rivivere l’incubo di due anni fa, quando un 15enne si era ucciso gettandosi nel vuoto dalla balconata del Santuario della Madonna del Castello. ALL’EPOCA finirono sotto accusa i «social», colpevoli di aver amplificato in un animo fragile il dispiacere di un’amicizia troncata spingendo il ragazzino al gesto estremo. Stavolta invece la rete è stata decisiva per scongiurare il dramma. Tutto si è consumato nel giro di pochi minuti mercoledì. Appena uscito da scuola il giovane ha inviato un messaggio su WhatsApp ai suoi amici annunciando l'intenzione di «farla finita». Il 15enne ha poi raggiunto il Santuario di Carpenedolo e, dopo aver salito la scalinata, si è fermato sul cornicione. Dopo pochi istanti sono arrivati i compagni di scuola che hanno cominciato a conversare con l’amico adolescente per convincerlo a desistere dai suoi propositi. Nel frattempo un ragazzo della compagnia ha chiamato la Polizia locale. Con sangue freddo, facendo ricorso a tutto il bagaglio di esperienza e umanità maturata durante il servizio, gli agenti hanno iniziato a parlare con il ragazzo, cercando di mitigare la sua disperazione . I componenti della pattuglia della Polizia locale sono riusciti a trovare le parole giuste per stabilire un feeling con lo studente. Lentamente gli agenti sono saliti sulla scalinata e una volta raggiunto il cornicione hanno agguantato e messo in salvo il 15enne. Il ragazzino è stato poi accompagnato al comando, mentre veniva informata la famiglia. Agli agenti lo studente ha spiegato di aver avuto una discussione con il papà e in un momento di sconforto di aver avuto il desiderio di volerla fare finita. Ha anche ammesso di essere felice dell’intervento degli agenti e dell’affetto dei suoi amici. «Quando li ho visti lì sotto preoccupati, mi sono sentito meno solo», ha confessato. Toccante l’abbraccio fra i genitori e il ragazzo che si è sciolto in lacrime. Il caso non avrà alcuna conseguenza di natura giudiziaria anche se - atto dovuto -, l’episodio è stato segnalato ai Servizi sociali. La famiglia del resto non ha mai presentato problemi. L’accaduto presenta inquietanti analogie con quanto successo nel primo pomeriggio del 25 aprile 2016, quando un 15enne si uccise gettandosi nel vuoto. Anche in quella circostanza, prima di compiere quel tragico salto, il giovane aveva utilizzato le nuove tecnologie per comunicare la sua decisione: prima aveva fotografato la balconata, poi l'aveva postata sui social network. E su Instagram aveva inserito sia la sua data di nascita che quella di morte: il 25 aprile 2016, appunto. Allora nessuno riuscì a cogliere quella disperata invocazione d’aiuto. Stavolta invece WhatsApp ha salvato una vita. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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