Acqua del Chiese surriscaldata dai «veleni»

di Valerio Morabito
Il sopralluogo lungo il Chiese  delle Gev e dei tecnici dell’Arpa Uno degli  scarichi controllati  Uno dei campioni di fango L’aspetto inquietante del fiume: la temperatura dell’acqua ha raggiunto i  26 gradi centigradi
Il sopralluogo lungo il Chiese delle Gev e dei tecnici dell’Arpa Uno degli scarichi controllati Uno dei campioni di fango L’aspetto inquietante del fiume: la temperatura dell’acqua ha raggiunto i 26 gradi centigradi
Il sopralluogo lungo il Chiese  delle Gev e dei tecnici dell’Arpa Uno degli  scarichi controllati  Uno dei campioni di fango L’aspetto inquietante del fiume: la temperatura dell’acqua ha raggiunto i  26 gradi centigradi
Il sopralluogo lungo il Chiese delle Gev e dei tecnici dell’Arpa Uno degli scarichi controllati Uno dei campioni di fango L’aspetto inquietante del fiume: la temperatura dell’acqua ha raggiunto i 26 gradi centigradi

Sembra davvero senza fine l’annata «nera» del Chiese scandita da sversamenti di liquame abusivi, morie di pesci e «avvelenamenti» da metalli pesanti.

Ieri mattina le Guardie ecologiche volontarie ed il personale dell'Arpa sono dovute intervenire nel tratto di fiume che scorre all'altezza della Cartiera nel territorio di Montichiari, teatro dell’ennesimo caso di inquinamento.

Le Gev hanno effettuato dei campionamenti di acqua e prelevati dei fanghi depositati sulle sponde del corso d’acqua. Contestualmente i tecnici di Arpa hanno effettuato un controllo sullo scarico principale dell’azienda collegato appunto al Chiese.

IL SOPRALLUOGO è andato avanti per oltre due ore e con la strumentazione le Gev hanno calcolato il ph dell'acqua, la pressione barometrica e la temperatura. Ed è proprio questo ultimo dato a destare qualche preoccupazione, considerando che secondo i prelievi effettuati nell'arco di un'ora la temperatura dell'acqua, in media, si è attestata attorno ai 26 gradi. Un valore decisamente eccessivo.

Nel corso dei costanti controlli che da diversi mesi a questa parte le Guardie ecologiche volontarie stanno effettuando nel fiume Chiese, proprio ieri è stato rilevata l’eccessiva presenza di cellulosa, ovvero residui solidi, nella stradina sterrata che costeggia il Chiese e dunque anche la cartiera è finita sotto la lente di ingrandimento delle guardie ecologiche di Brescia. Un residuo, a quanto pare, che proviene dall’azienda a causa di una fessura presente nel muro che segna il confine della ditta.

Per questo motivo, sempre nel corso della mattinata di ieri, alcuni tecnici della cartiera hanno fatto rimuovere gli strati di cellulosa che si è depositata nel corso delle settimane lungo la stradina sterrata. Anche se occorrerà capire quanto di questo materiale, con il passare dei giorni, è finita nell'acqua del fiume Chiese.

«SIAMO FIDUCIOSI che il nostro impianto sia a norma - spiega Enrico Fenotti membro del consiglio di amministrazione dell’azienda affacciata sul fiume -. Abbiamo investito quasi 2 milioni di euro per allestire un impianto biologico di trattamento delle acque. Attendiamo con serenità l'esito del monitoraggio - conclude Enrico Fenotti - e siamo pronti a collaborare con le istituzioni, come abbiamo fatto del resto anche in occasione della ricognizione dell’Arpa, per cercare di ridurre al minimo l'impatto della Cartiera sull'ambiente».

In effetti - bene precisarlo -, l’azienda non è collegata ad alcun episodio di inquinamento riscontrato sul fiume negli ultimi mesi.

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