Assalto al bancomat
nel cuore del Comune

di Alessandro Gatta
Le indagini sul furto sono state affidate ai carabinieri di SalòLa scientifica ha raccolto impronte e indizi nel palazzo municipale
Le indagini sul furto sono state affidate ai carabinieri di SalòLa scientifica ha raccolto impronte e indizi nel palazzo municipale
Le indagini sul furto sono state affidate ai carabinieri di SalòLa scientifica ha raccolto impronte e indizi nel palazzo municipale
Le indagini sul furto sono state affidate ai carabinieri di SalòLa scientifica ha raccolto impronte e indizi nel palazzo municipale

Stavolta ha alzato il tiro una delle bande che nell’ultimo mese stanno facendo saltare i bancomat come tappi di spumante la notte di San Silvestro. Dopo aver saccheggiato circa 30 mila euro dalla cassa blindata dello sportello incastonato nel palazzo municipale di Puegnago, i ladri ha rovistato negli uffici del Comune alla ricerca di altri contanti. Il furto - scoperto ieri mattina - presenta delle anomalie rispetto al consueto copione degli assalti a colpi di ordigni rudimentali o esplosioni innescate dall’acetilene.

I LADRI HANNO scardinato il bancomat con un martinetto idraulico, poi hanno lavorato di flessibile per arrivare ai contanti. Nessuna esplosione insomma, nè auto-ariete: un furto silenzioso. Con l’incedere degli accertamenti prende sempre più corpo l’ipotesi che i componenti della banda si siano nascosti negli uffici municipali venerdì, facendosi deliberatamente chiudere dentro il palazzo di piazza Beato don Giuseppe Baldo in attesa di poter entrare in azione durante la notte. Ad agire è stata una banda di professionisti che ha disattivato l’allarme mandando in corto circuito la centralina elettrica. I ladri sono rimasti all’interno finché - intorno alle 3.30 - non è scattato l’allarme di «riserva». Quindi la fuga nella notte, senza lasciare traccia: non ci sono telecamere che inquadrano l’edificio, ce n’è solo una in piazza ma con una visuale limitata. Un rebus investigativo per i carabinieri di Salò. I militari della Sis hanno passato al setaccio gli uffici e la stanza in cui trova posto lo sportello bancomat della Banca di credito cooperativo del Garda. Motivo per cui i dipendenti comunali e i cittadini che stavano andando a ritirare il certificato elettorale per il referendum hanno dovuto aspettare fuori almeno fino alle 11.

Stando alla prima ricostruzione, i ladri hanno disattivato dall’interno gli allarmi danneggiando la centralina e tagliando i cavi elettrici. Hanno poi sfondato la porta in vetro blindato che separa la corsia d’ingresso dalla stanza del bancomat. Infine hanno smurato la cassa per poi aprirla e svuotarla del contante. Non paghi hanno rovistato in cassetti e armadi del municipio tentando di smurare anche tre piccole casseforti peraltro vuote. Il taglio dei cavi elettrici ha mandato in corto circuito alla centralina, mettendo fuori uso i server e i computer. I tecnici sono potuti intervenire soltanto al termine dei rilievi dei carabinieri.

«IN MUNICIPIO non hanno rubato nulla, nemmeno le carte d’identità vergini – precisa il sindaco Adelio Zeni – ma di certo hanno fatto un gran casino. Hanno rotto porte e vetrate, una porta-finestra, hanno ribaltato armadi e cassetti. Domani faremo l’inventario, comunque i danni non sono pochi. Ma voglio tranquillizzare i miei cittadini: gli uffici elettorali saranno regolarmente aperti».

Gli inquirenti cercheranno adesso di capire come i ladri abbiano fatto ad entrare anche se, come detto sembra chiaro si fossero nascosti nel municipio poco prima della chiusura degli uffici.

Inevitabile il parallelismo con il furto al vicino bancomat di piazza Aldo Moro a Gavardo. Ma per il modus operandi completamente diverso, e gli orari molto ravvicinati, sembrerebbe esclusa a priori ogni relazione fra i due colpi.

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