«Abbiamo fatto
le scarpe a Higuain
e Neymar jr»

di Cinzia Reboni
Le sneakers del fuoriclasse del Psg
Le sneakers del fuoriclasse del Psg
Le sneakers del fuoriclasse del Psg
Le sneakers del fuoriclasse del Psg

«Abbiamo fatto le scarpe a Neymar e Higuain». Non è una battuta quella dei fratelli Francesco e Stefano Lancini di Rodengo. Che non sono i nuovi talenti del calcio planetario, e nemmeno spregiudicati procuratori, ma una coppia di imprenditori creativi che trasformano le scarpe griffate Nike in esemplari unici e personalizzati, un prodotto di consumo globale in un’opera d’arte irripetibile. È del resto racchiusa nel concetto di unico e irripetibile la chiave del successo dei due fratelli. Un successo confermato dall’ultima uscita glamour di Neymar Jr. Le stampelle sono state solo un dettaglio che nulla ha tolto ai piedi magici del campione brasiliano, avvolti da un paio di scarpe rosso fuoco «made in Rodengo», come il corpo di una pin-up in un abito di Valentino. L’occasione è stata la «Nuit rouge» organizzata martedì in un locale parigino per il ventisettesimo compleanno della stella brasiliana del Paris Saint Germain, reduce da un brutto infortunio che lo terrà lontano dai campi di calcio per due mesi e mezzo. Tra i 200 invitati Douglas Costa, Thiago Silva, Gigi Buffon, Dani Alves ed Edinson Cavani, tanto per restare nel mondo del calcio, ma anche il dj Bob Sinclair e il cantante sudamericano Wesley Safadao. É stata direttamente la Nike - di cui Neymar è testimonial, insieme a Cristiano Ronaldo: curiosità, entrambi sono nati il 5 febbraio - a commissionare le speciali sneakers «griffate» a Lab.17 dei fratelli Lancini. Ma questo è solo l’ultimo capitolo di una storia iniziata, un po’ per gioco e un po’ per caso, tre anni fa in Franciacorta.

FRANCESCO LANCINI, 28 anni, è laureato in interior design, ma fa anche il barman. Un giorno prende una scarpa bianca e comincia a schizzarla di colori. Scatta una foto e la posta su Instagram. Il «gioco» si fa subito serio, tanto che cominciano ad arrivare le prime richieste. Il fratello Stefano, 25 anni, lavora in un negozio di abbigliamento e all’Area Docks, si occupa di pubbliche relazioni e di eventi. É lui che, grazie ai suoi contatti nel mondo della musica, intercetta uno degli idoli dei giovanissimi, Tony Effe della Dark Polo Gang. «Quando si è esibito a Brescia gli abbiamo regalato un paio di scarpe personalizzate - spiega Stefano -: lui le ha indossate sul palco e ha pubblicato le foto. In poche ore stiamo stati inondati di richieste». La stessa cosa si ripete con Gué Pequeno e con Capo Plaza, idolo dei giovanissimi. Francesco ci mette la creatività e l’abilità artigianale, Stefano fa decollare l’impresa. E quell’idea nata quasi per caso nell’atelier di Rodengo si trasforma in poco tempo in business, ottenendo una visibilità che i fratelli Lancini mai avrebbero potuto immaginare. La vera svolta arriva a dicembre 2017. Attraverso Instagram, la Nike contatta Francesco e Stefano per invitarli ufficialmente a Napoli in occasione del lancio delle Air Force 1. «Quel giorno c’erano Paolo Cannavaro, Clemente Russo ed Enzo Dong - spiega Francesco -: i fans si mettevano in fila per farsi decorare live le scarpe bianche». E anche i tre vip non si sottraggono al «gioco». Che diventa in poco tempo virale. NELL’UNIVERSO dei rapper, i fratelli Lancini trovano terreno fertile. «Abbiamo “sfruttato“ il canale degli eventi Basement, in città, dove si fa un live a settimana - spiega Stefano -. Ed ora Capo Plaza, Sfera Ebbasta e la giovane promessa del rap americano Ybn Nahmir sono soltanto alcuni degli artisti che indossano le nostre scarpe». Dalla musica al calcio, il passo è breve. Nike chiede a Laboratorio17 di customizzare le scarpe di alcuni giocatori di serie A, tra cui Marco Borriello. E la mania delle sneaker «personalizzate» contagia in poco tempo campioni come Antonio Candreva, Antonio Nocerino, Gonzalo Higuain...

«A DICEMBRE la Nike ci ha commissionato anche una scarpa speciale per James Minler, arrivato alla cinquecentesima partita in Premier League: l’abbiamo personalizzata con gli scudetti di tutte le squadre dove ha giocato». E infine le scarpe rosse di Neymar: nome, data di nascita, ma soprattutto due scritte che richiamano due dei numerosi tatuaggi incisi sulla pelle del campione: Ousadia e Alegria, audacia e allegria. Quelle che non mancano nemmeno ai fratelli Lancini. «Ci siamo lasciati tutto alle spalle per dedicarci totalmente a questo lavoro - spiegano -. Ci piace, ci dà grosse soddisfazioni, e gli altri credono in quello che facciamo». A giorni, frutto di una recente collaborazione con Saottini Auto, «ci verrà consegnata la nuova Audi A1 griffata: la useremo per le nostre trasferte, portando in giro per l’Italia non soltanto il nostro nome, ma anche un marchio di eccellenza». Per realizzare le «artistic shoes», tecnica e creatività sono indispensabili. Ma anche la materia prima deve essere di qualità. «Per i custom utilizziamo colori acrilici ordinati appositamente negli Stati Uniti - spiega Francesco -: qui non esiste ancora un prodotto di così alto livello. Quindi viene steso un coprente trasparente e la scarpa è pronta, a prova di pioggia e lavabile in lavatrice a 30 gradi». La pur breve storia dei fratelli Lancini è già ricca di aneddoti. «Quando il rapper 6ix9ine è arrivato a Brescia, è entrato all’hotel Vittoria in ciabatte. Gli abbiamo regalato un paio di Nike customizzate con una bandana. Il giorno dopo era sul campo della Pavoniana a tirare calci al pallone con Mario Balotelli, indossando le nostre scarpe. Quel video ha fatto il giro del mondo». Le richieste dei vip sono a volte strane: oltre ai «tocchi di colore», ci possono essere inserti in pelli pregiate, addirittura di Louis Vuitton o Gucci. «Un amico e socio in affari di Nocerino ci ha commissionato una scarpa tempestata di cristalli Swarovski», spiegano. I prezzi? Dipende dal tipo di lavorazione richiesto: si parte da 70 euro e si arriva anche a 300 per il brand luxury, ovviamente escluso il costo della scarpa. La produzione richiede 15 giorni di tempo. «Il cliente ci contatta via Instagram, poi la “trattativa“ continua su Whatsapp, che funziona un po’ come carrello degli acquisti - spiega Stefano -. Ma stiamo lavorando ad un sito Internet più completo e facilmente accessibile». Di passare alla produzione industriale i fratelli Lancini non ci pensano proprio. «Mediamente riusciamo a confezionare 50 scarpe al mese - conclude Francesco -, e siamo contenti così. Il bello di questa cosa è che ognuno ordina una scarpa che sarà sua, soltanto sua». Qualcosa di unico e irripetibile: come Neymar e Higuain, appunto.

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