A Trenzano il primo
sindaco d’Italia
iscritto a Casa Pound

Il sindaco Andrea Bianchi
Il sindaco Andrea Bianchi
Il sindaco Andrea Bianchi
Il sindaco Andrea Bianchi

Il passo è stato breve e per certi versi scontato. Andrea Bianchi è il primo sindaco d’Italia iscritto a Casa Pound. L’adesione risale a due mesi fa, ma è stata comunicata solo ieri dal vicepresidente di Cpi Simone Di Stefano. «Una scelta coerente - rivendica il primo cittadino di Trenzano -, considerato che con Casa Pound ho condiviso molte battaglie sociali e politiche. Sia chiaro: sono solo un iscritto come un altro e non ricoprirò incarichi anche se sono consapevole che qualcuno griderà allo scandalo».

Le polemiche sembrano in effetti inevitabili non fosse altro per la filosofia «dico quel che penso, faccio quel che dico» di Bianchi già finito nel mirino della giustizia per provocatorie uscite sui social e per le sue simpatie verso i movimenti di estrema destra. Nell’estate di due anni fa venne denunciato «per vilipendio allo Stato» per una frase postata su Facebook a margine di una manifestazione di Forza Nuova contro l’immigrazione. Bianchi è stato condannato a una pena pecuniaria di 3 mila euro che ha impugnato. Non ha avuto al momento seguiti giudiziari invece la vicenda del post «il fascismo tornerà, mi sento fascista, Stato di m...da» che la scorsa estate aveva indignato l’Anpi e spinto la prefettura a segnalare il caso all’autorità giudiziaria. «Non lo so - afferma Bianchi -, magari mi arriverà un altro decreto di condanna come nel primo caso. Una vicenda che ha rafforzato il mio giudizio negativo sullo Stato». Qualcuno avanza già dubbi sulla compatibilità fra la carica di sindaco e l’iscrizione a Casa Pound, ma Andrea Bianchi non si scompone: «Io lavoro per il bene del mio paese, con la lettera minuscola e maiuscola, il resto sono chiacchiere». D.A.M.

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