MILANO

La chiamata al 112
«Siamo in ostaggio
Non è un film»

«Ho pensato solo ai miei compagni, volevo salvarli, ho cercato di tranquillizzarli, non mi importava cosa poteva succedere a me». Sembra quasi non accorgersi del coraggio e della lucidità che ha avuto mentre era prigioniero sull’autobus Ramy, il 13enne che ieri ha nascosto il cellulare all’autista sequestratore ed è riuscito a fare la prima telefonata al 112, raccolta dalla sede operativa di Brescia che copre l'area interessata.

 

 

LA TELEFONATA DEL RAGAZZINO AL 112: ASCOLTA

 

«Ci stanno rapendo, ci minacciano con un coltello» spiega il ragazzo. «Chi vi sta tenendo in ostaggio?», chiede il militare al ragazzino. «Il guidatore ha un coltello in mano, c'è per terra della benzina - e aggiunge -. Però la prego, chiama qualcuno, non è un film, abbiamo 12 anni non possiamo perdere la vita».

LA CHIAMATA DEL RAGAZZO AL 112: ASCOLTA

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