BERGAMO Una disfatta. La Feralpisalò, che in trasferta non aveva mai perso con più di un gol di differenza, è crollata allo stadio «Azzurri d’Italia» contro un AlbinoLeffe combattivo, scattante, deciso. Non c’è stata storia. Nella mezz’ora iniziale i bergamaschi hanno firmato una doppietta con Gusu, che in campionato non aveva mai segnato. Il romeno ha imperversato, sfruttando implacabile i varchi.
ADESSO la classifica piange. Scavalcata dal Sudtirol, impostosi al Fano, e dal Bassano (2-0 con la Sambenedettese), la Feralpisalò è scivolata dal quarto al sesto posto, col rischio di ruzzolare ancora più indietro. Ma è stata l’incapacità di lottare a provocare le maggiori perplessità. La squadra è parsa di carta velina, fragile e inconsistente. In tribuna c’è Prina, ex Entella e Mantova, il cui nome in passato è stato associato alla panchina dei gardesani. Domenico Toscano cambia il tandem d’attacco, schierando Mattia Marchi e Ponce al posto di Ferretti e Guerra, capocannoniere del girone con 16 gol. In difesa mancano due titolari: Legati (lesione muscolare, tornerà disponibile per i play off) e Paolo Marchi, operato per la frattura della mandibola. Così il terzino Martin e il centrocampista Magnino vengono adattati al ruolo di centrali, a fianco di Ranellucci. Assenti, là in mezzo, Rocca (guai muscolari) e Staiti (squalificato). Emerson torna a svolgere il compito di regista arretrato.
IL MODULO (3-5-2) è lo stesso dei padroni di casa, che, a loro volta, cambiano molto dopo la sconfitta di Fano. Poco da segnalare in avvio. Al 15’ il punteggio si sblocca. È una fiammata che lascia il segno. Su angolo di Giorgione, arriva dalla parte opposta Gusu, che insacca, non contrastato con efficacia da Magnino. La Feralpisalò, sorpresa, stenta a riorganizzare le contromosse. E Ranellucci deve intervenire alla disperata su Kouko, liberatosi al tiro: angolo. Voltan prova con un tiro da fuori, bloccato a terra. L’AlbinoLeffe segna con Giorgione, su passaggio di Gusu, ma è in fuori gioco, e l’arbitro annulla. Il 2-0, però, è rinviato di poco. Al 26’ lungo spiovente di Gelli da sinistra: sulla destra giunge Gusu, che devia vanamente contrastato da Parodi: Caglioni cerca di metterci la mano, ma è rete. I bergamaschi sembrano assatanati, e corrono a pieni polmoni. I gardesani sbagliano molto, anche gli stop, e stentano a organizzare una manovra decente. Non si dimostrano aggressivi né intraprendenti. Alla mezz’ora fuori Emerson, e dentro Raffaello. Dettori diventa regista, e su una sua punizione a spiovere, Marchi costringe Coser ad alzare. Al 44’ arriva il 3-0. Magnino salta senza respingere la sfera, che capita sul piede di Colombi: sventola imprendibile per Caglioni.
ALL’INIZIO della ripresa le due punte Guerra e Ferretti sostituiscono Vitofrancesco e Ponce. Ma la Feralpisalò è sotto choc, e non reagisce. Resta imbambolata nella propria metà campo, incapace di reagire. Tantardini, ex Primavera dell’Atalanta, rileva Parodi. Poi tocca a Capodaglio subentrare a Voltan. L’AlbinoLeffe regge il filo senza affanno, limitandosi ad amministrare il gioco. Prevale su ogni tackle, con disinvoltura. I gardesani tentano qualche sortita, con poca convinzione. E nel finale vengono accompagnati dal coro «Andare a lavorare». Al 40’ Guerra accorcia le distanze, di testa, su cross di Raffaello. Il suo 17esimo gol stagionale: magra consolazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA