Assalto all’ufficio
postale, Postamat
sotto le macerie

di Paola Buizza
Il Postamat e la cassa continua sono rimasti coperti dalle macerie provocate dalla forte esplosione
Il Postamat e la cassa continua sono rimasti coperti dalle macerie provocate dalla forte esplosione
Il Postamat e la cassa continua sono rimasti coperti dalle macerie provocate dalla forte esplosione
Il Postamat e la cassa continua sono rimasti coperti dalle macerie provocate dalla forte esplosione

Questa volta il botto deve aver sorpreso anche i ladri.

Il colpo andato in scena alle 3.30 di ieri mattina al Postamat di viale della Resistenza a Mazzano è stato più deflagrante che fruttuoso.

Ingenti i danni strutturali: l'ufficio di Poste Italiane è stato dichiarato inagibile. Ma la cassaforte, benché sradicata dal muro, è rimasta sul posto, coperta di macerie.

Un imprevisto che ha fatto fuggire i malviventi a mani vuote. «Gli sta bene», era il commento di alcuni dei residenti che ieri mattina si sono trovati di fronte a una scena definita «da film», tra detriti, carabinieri della Scientifica eartificieri che effettuavano i rilievi. Per alcuni, la visione dello sfacelo lasciato dall'esplosione nella parte posteriore del palazzo in cui hanno sede, oltre alle Poste, il municipio, la polizia locale, la biblioteca, gli ambulatori medici, è stata una sorpresa. Per altri, svegliati nella notte da un forte boato, è stata una risposta ai loro interrogativi. Ma nessuno, o quasi, ha notato i responsabili in azione prima che l’alba sorgesse.

Ferragosto i suoi botti e fuochi di artificio per celebrare la festa li aveva già consumati, e i minuti della notte erano tornati a scandire le ore nel silenzio quando alle 3.30 un boato ha spezzato il sonno del paese.

C'È CHI HA PENSATO al terremoto, chi a una bomba, altri si sono semplicemente svegliati di soprassalto credendo che qualcuno stesse cercando di buttar giù la porta di casa. «Sapete cosa è successo? Sirene ed esplosione», scrive un utente di Facebook alle 3.39 sul gruppo social «Sei di Mazzano se...», alla ricerca di spiegazioni, nel cuore della notte. E le risposte non hanno tardato ad arrivare, descrivendo attimi di paura. Pare inoltre che qualcuno tra i residenti delle vie circostanti il palazzo municipale, abbia sentito un’auto passare a gran velocità poco dopo il boato. Un testimone avrebbe visto una berlina scura allontanarsi dalla zona dello scoppio. Probabilmente la stessa con la quale i malviventi erano arrivati poco prima in viale della Resistenza. Secondo una prima ricostruzione degli eventi ad opera dei carabinieri, la banda sarebbe arrivata con l’auto direttamente sullo spiazzo di fronte all’entrata della Posta, spostando i panettoni di cemento che inibiscono l’accesso ai veicoli.

La porta posteriore dell’ufficio postale è stata trovata forzata, per questo una delle ipotesi è che i malviventi abbiano posizionato l’esplosivo dall’interno, in un quantitativo eccessivo per la tipologia delle mura - in cartongesso - tale da causare un crollo e un principio d’incendio presto domato dai Vigili del Fuoco arrivati sul posto assieme ai carabinieri e alla polizia locale. Le macerie hanno sepolto il forziere del Postamat e la cassa continua, costringendo la banda a fuggire a mani vuote. Ma per ricostruire gli spostamenti dei malviventi sarà necessario analizzare eventuali immagini riprese dalle telecamere installate da privati cittadini ed esercizi commerciali, poiché il Comune non è dotato di un sistema di videosorveglianza. Così come sarà difficile ottenere dettagli utili dalle telecamere della Posta: non solo sarebbero state oscurate, ma l’esplosione potrebbe aver danneggiato l’hard disk.

«GLI UFFICI POSTALI sono distrutti - spiega Luisa Zampiceni, commissario capo del comando intercomunale Mazzano-Nuvolera-Nuvolento -. La direttrice della Posta, residente a Mazzano, ha subito raggiunto l’ufficio di Molinetto assieme ad alcune impiegate e ai carabinieri, mettendo al sicuro raccomandate e pacchi. Solo poco materiale che si trovava vicino alla porta sul retro è stato raggiunto dalle fiamme. Il servizio è stato spostato a Ciliverghe, per il momento, perché la struttura colpita dall’esplosione non è agibile. È un miracolo che non siano stati danneggiati gli altri uffici di questo stabile e vista l’ora in cui è avvenuto lo scoppio, nessuno è rimasto ferito».

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